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Martedì, 16 Aprile 2024
Vincenzo Vespri

Vincenzo Vespri

A cura di vincenzo-vespri

Il governo Conte e l'ottimo paretiano: l'unica soluzione è spostare di tre mesi il Natale?

In questi momenti, un matematico come me direbbe che il governo sta affrontando una difficile problema di ottimo paretiano o efficienza paretiana. Questo concetto fu introdotto dallo studioso italiano Vilfredo Pareto, ed è stato applicato in economia, in teoria dei giochi, in ingegneria e in scienze sociali ed adesso anche in politica. Si realizza quando l'allocazione delle risorse è tale che non è possibile apportare miglioramenti paretiani al sistema, cioè non si può migliorare la condizione di un soggetto senza peggiorare la condizione di un altro.  In altre parole, si utilizza quando non c’è una soluzione chiaramente migliore delle altre, ma si deve scegliere fra soluzioni che sono più o meno confrontabili.

La situazione che il governo deve ottimizzare è la seguente:

  • L’epidemia non sta dando tregua. Ieri i morti son stati più di 800. Sicuramente la seconda ondata non finirà prima della fine di gennaio. Quasi certamente ne avremo una terza. Nelle vacanze di Natale avremo quasi certamente ancora più di 100 morti al giorno. Inoltre i mesi più freddi dell’anno (dicembre e gennaio) non aiuteranno certo a frenare il contagio.
  • L’Italia è stato uno dei paesi Europei ad avere più decessi, in proporzione alla popolazione, sia durante la prima che, ormai, anche durante la seconda ondata. Il Paese non si può permettere più altri passi falsi. Nonostante la battente propaganda non si crede più a quanto ossessivamente ripetuto. Il popolo italiano ha smesso di cantare che tutto andrà bene fuori dai balconi. La realtà è che le mascherine sono arrivate con forte ritardo. Che abbiamo avuto molti morti a causa di scelte sbagliate.  Che abbiamo perso tempo prezioso e che la seconda ondata ci ha colti impreparati. Che la classe politica sia a livello nazionale che regionale è molto spesso inadeguata ed imbarazzante.
  • Le vacanze di Natale si stanno avvicinando. Natale significa stare con i famigliari più stretti. Vedere gli amici. Natale significa vacanze sulla neve (che sono permesse in paesi vicini a noi come Austria e Svizzera). Durante le vacanze ci sarà anche il Capodanno con la necessità di festeggiare l’alba dell’anno nuovo per esorcizzare il Covid19 e l’orribile 2020
  • Il nostro debito pubblico sta crescendo ormai fuori da ogni controllo. L’economia deve essere sostenuta. Il Natale consumistico non sarà forse un modo molto cristiano di viverlo, ma permetterebbe a molte famiglie di sbarcare il lunario. Di uscire dalla povertà sempre più incombente.
  • Vi è la necessità di ritornare alla normalità. Ma nessuno può scordarsi che la seconda ondata è partita (pura coincidenza?) quando la scuola è iniziata a metà settembre e che quando la scuola è stata chiusa (un’altra coincidenza?) il contagio ha smesso di crescere esponenzialmente. Ma possono le scuole rimanere chiuse mentre le piste di sci vengono aperte?

Ma come si può fare a conciliare queste situazioni così inconciliabili? Probabilmente l’unica soluzione sarebbe quella prospettata da Lercio, ossia spostare Natale di 3 mesi, il 25 Marzo e l’ultimo dell’anno al 31 Marzo. Anche la soluzione di Dalla Nell’anno che verrà, “sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno” potrebbe essere una soluzione. Ma purtroppo Natale cade fra meno di un mese e si festeggia solo una volta all’anno.

Lasciando perdere gli scherzi, si deve riconoscere che è una situazione difficile e che richiede molto buon senso. Non c’è una soluzione ottimale. Ci sono solo soluzioni meno peggio delle altre. È molto difficile scegliere. Ogni soluzione ha evidenti lati negativi e lascia amaro in bocca. Il governo ha sicuramente i propri esperti, ma lasciatemi dire quello che penso.

Per prima cosa, credo non si possa fermare la magia del Natale. Ormai è da 9 mesi che viviamo una vita a metà, fra paure, lontani dai nostri cari, non ce la facciamo più. Abbiamo bisogno di festeggiare in qualche modo il Natale. Il Governo non ce lo può e non ce lo deve impedire. Forse potremmo festeggiare in modo minore il Capodanno. Forse le piste di sci potrebbero essere chiuse o meglio ancora essere riservate solo alla popolazione locale. Ma la possibilità di stare con i nostri cari, di vivere almeno un giorno di normalità, non ci deve essere tolta. Non ce la facciamo più a vivere una vita così. Abbiamo bisogno di una pausa in attesa che una calda estate e una vaccinazione diffusa riescano ad avere la meglio su questo virus

Per quanto riguarda la scuola, pur riconoscendo l’importanza per i nostri giovani, di ritornare alla didattica in presenza, io non vedo come siano stati risolti i problemi ai trasporti che hanno sicuramente favorito ila diffusione del contagio. Non erano stati risolti in estate, non sembrano siano stati risolti adesso.  Per favore, non rischiamo di far esplodere ancora di più un contagio che sta mietendo già tante vite.

In ogni caso, l’unica soluzione è sperare che il governo si affidi al buon senso. La gente è stanca. Ha paura. Molti son senza soldi e i ristori sono insufficienti ed arrivano in ritardo. Per favore, voi che ci governate, tenete conto nelle vostre decisioni di tutto questo. Non fate scelte ideologiche. Avete fallito in molte cose, per favore non continuate a fallire. Abbiamo bisogno di sperare e credere non solo nel Natale ma anche in voi. Date argomenti concreti su cui basare la nostra speranza di un anno migliore. Non ce la facciamo più, vogliamo ritornare a vivere come prima.

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