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Lunedì, 25 Settembre 2023
Vincenzo Vespri

Vincenzo Vespri

A cura di vincenzo-vespri

I valori della Resistenza ci possono ancora salvare

Ieri mattina mi son messo a cercare di capire l’affaire relativo alla Lombardia decretata zona rossa senza che ci fosse la necessità di farlo. Più studiavo la faccenda e più perdevo ogni speranza sull’avvenire del nostro Paese. All’inizio pensavo che la frase giusta per commentare questa vicenda fosse quella di Schiller “Mit der Dummheit kämpfen die Götter selbst vergebens”, letteralmente “Gli dei stessi lottano invano contro la stupidità”. Frase ripresa sia da Einstein (“due sole cose sono infinite: l’Universo e la stupidità umana, ma sull’Universo ho qualche dubbio) e da Asimov (scrisse un romanzo sulla stupidità dei politici intitolato “Neanche gli Dei..”).  Poi man mano ho capito che quello di Schiller era ben altro mondo, con ben altra dignità, rispetto a quello nostrale attuale.  Più mi rendevo conto degli errori madornali fatti in questa vicenda e più associavo questa vicenda lombarda al mondo corrotto ed inconsistente descritto magistralmente da Paolo Sorrentino nella Grande Bellezza. Ma anche quel mondo era troppo elevato rispetto alla realtà attuale.

L’immagine percepita ha iniziato ad essere quella dei film Fantozziani, dei mega-direttori naturali, ossia di una classe dirigente che esercita il comando non per capacità ma solo per meriti di nascita, quasi divini, come i discendenti indegni di stirpi regnanti. Ma poi ho intuito che perfino il mondo fantozziano era strutturalmente più “dignitoso”. L’immagine alla fine percepita è stata quella dei film del duo Boldi-De Sica. Ossia quella di una classe dirigente arraffona, ottusa e stupidamente furbastra. La mia impressione finale è che la Regione Lombardia abbia una classe impiegatizia capace e all’altezza su cui, però, è stata catapultata una classe dirigente di tanti Max Cipollini. Incapaci di comprendere sia quali siano effettivamente gli errori commessi e sia, soprattutto, che la colpa principale è la loro perché hanno fornito all’ISS dati palesemente sbagliati ed incoerenti. Ora ciò non esclude che anche il governo romano abbia le sue colpe, ma sicuramente molto inferiori a quelle lombarde. Il Governo sicuramente avrebbe dovuto rendere trasparente tutta la procedura seguita rendendo pubblici i dati utilizzati per calcolare l’indice R_t al fine di garantire un controllo incrociato dei risultati. Inoltre, chi ha materialmente elaborato i dati seguendo il modello di Ferguson dell’Imperial College, avrebbe dovuto rendersi conto che il risultato ottenuto, ossia una Lombardia in piena pandemia, non era per nulla corrispondente alla realtà dei fatti. Sicuramente colpe gravi ma molto meno di quella di aver fornito dati non corretti e contraddittori che hanno ingiustamente condannato a una settimana di 41bis i poveri cittadini lombardi..

Mentre già ero abbastanza depresso, mi son messo pure a leggere il documento prodotto dal Governo sul Recovery Fund e ho subito avuto la drammatica sensazione, anzi direi la certezza, che i Max Cipollini non abitino solo nel Pirellone ma che prosperino anche nei palazzi del potere romani. Spero proprio di sbagliarmi ma quel documento mi sembra l’abbiano scritto proprio gli stessi mega-burocrati e politici incartapecoriti che negli ultimi 30 anni sono responsabili di non aver speso né in tempo e né bene i fondi che l’Europa ci ha assegnati. Insomma la stessa classe dirigente che, per la sua incapacità, ci ha condannati al declino, è quella stessa che deciderà come spendere i soldi del Recovery Fund, la nostra ultima spe. Questa sensazione è stata confermata dal fatto che i telegiornali, invece di parlare dei reali problemi del Paese quale disoccupazione giovanile, aumento del debito pubblico, crisi irreversibile del sistema industriale (Ilva, Whirlpool, Alitalia, Fiat che si trasferisce in Francia, etc), sviluppo della criminalità organizzata, hanno dedicato interi servizi al “dramma psicologico” degli associati al gruppo parlamentare dei responsabili. L’argomento principe di uno di questi servizi era se la moglie di Mastella scioglierà le riserve e farà parte di quel gruppo parlamentare ….  Notizia decisamente molto adatta ad una rubrica di un giornale satirico dei miei tempi, Cuore, che si intitolava “E Chissenefrega”. Se i nostri politici continuano a dimostrarsi decisamente più interessati alle poltrone che al dramma che sta vivendo il Paese, non possiamo nutrire alcuna speranza.

Un po’ di ottimismo mi è venuto alla fine dal fatto che ieri era la giornata della Memoria. Prima ho letto la storia del Morbo di K. Una malattia infettiva e molto letale inventata di sana pianta da tre medici del Fatebenefratelli nel 1943 per riuscire a nascondere nei reparti dell’ospedale intere famiglie ebraiche e salvarle così dalla deportazione nazista. Questa storia mi ha fatto sovvenire del Professor Magenes, quando, proprio in occasione del giorno della memoria mi raccontò la sua vita. Giovane studente della Normale lasciò gli studi per imbracciare il fucile e combattere l’abominio rappresentato dall’ideologia nazifascista. Catturato dai repubblichini, rifiutò ogni compromesso mantenendosi coerente alle sue idee e, per questo, fu condannato al campo di concentramento di Dachau. Sopravvisse ad un anno di terribili stenti in prigionia e, diventato dopo pochi anni professore universitario, fondò a Pavia uno dei più importanti laboratori numerici italiani. Se l’Italia ha saputo reagire all’abisso di questi orrori, ha sicuramente in sé la forza di tirarsi fuori da questa melma che ci circonda. Dobbiamo riuscire a cancellare questa casta politica indecente e puntare sulle eccellenze che ancora produciamo. Sicuramente sarebbe più facile combattere un male chiaramente manifesto che una aurea mediocrità diffusa che ammorba l’aria e ci contamina pian pianino. Ma dobbiamo farlo, se non per noi, almeno per garantire un futuro decente ai nostri figli.

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