Per i contratti di affitto arriva la "clausola Covid"
La pandemia ha sancito un prima e un dopo anche nei contratti di locazione, siano essi per uso abitativo o commerciale: fondamentale la nuova clausola di salvaguardia
Il conduttore di un appartamento a uso abitativo, che eventualmente svolge un’attività che viene chiusa o che subisce le conseguenze di un Dpcm come quello in corso, può pretendere di inserire una specifica clausola nel contratto di locazione.
"Grazie alla clausola Covid si può pretendere che, qualora intervenga un Dpcm che genera un’interruzione dell’attività lavorativa, si proceda a una rinegoziazione del contratto oppure a una sospensione o a una riduzione del canone". Lo spiega l’avvocato Ferdinando Mauro, dello “Studio legale Mauro” a Idealista.it: "La specifica clausola deve essere inserita prima di stipulare il contratto di locazione".
Per tutti i contratti in corso non c'è invece nulla da fare a meno che - come raramente avviene - non sia stata inserita una clausola di forza maggiore che presupponeva un’eventuale impossibilità sopravvenuta ad esercitare un’attività.
In questi casi, le parti si possono incontrare e procedere con una mediazione, che porta ovviamente a un vantaggio reciproco.
"Bisogna tenere presente che nel civile l’accordo tra le parti la fa da padrone. Quindi anche nei contratti in corso, se il conduttore fa presente alla proprietà di aver subito una riduzione del fatturato tale da non poter portare avanti la propria attività e quindi di lì a poco ci sarà un’adempienza, la volontà delle parti è sopra qualsiasi cosa".