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Venerdì, 29 Marzo 2024
Case green

Classe edilizia obbligatoria e stop alle caldaie a gas: cosa dice la nuova direttiva Ue

L'unico stop è quello dal 2027 al sostegno alle caldaie a gas che potranno essere vietate dal 2040. Dalle Ue nessuno divieto alla vendita o all'affitto delle case in classe G ma il Governo potrà imporre nuove norme per raggiungere l'obiettivo di ristrutturare il 15% del patrimonio immobiliare italiano

La proposta di direttiva sull'efficienza energetica degli edifici avanzata oggi dalla Commissione Europea "non contiene alcun divieto di vendita o affitto per gli edifici in classe G". Lo precisa, parlando in italiano in conferenza stampa a Bruxelles, il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Frans Timmermans dopo la diffusione delle prime bozze della direttiva.

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La prima bozza indicava vincoli progressivamente più stringenti sul mercato immobiliare delle case con scarsa efficienza energetica. Una bozza che probabilmente nessuno Stato avrebbe accettato. Così oggi Timmermans ha dovuto chiarire, parlando in italiano.

"Bruxelles non vi dirà di non vendere o affittare la vostra casa se non è ristrutturata, nessun burocrate di Bruxelles confischerà la vostra casa se non è ristrutturata, il patrimonio culturale e le case estive possono essere esentate, la nostra proposta non contiene alcun divieto di vendita o affitto per edifici che saranno classificati nella classe G" ha detto Timmermans.

La proposta comunitaria lascia agli Stati la libertà di decidere come far rispettare lo standard minimo che invece viene richiesto. Questi i target che la Commissione propone senza, ribadiamo, imporre alcuno stop a vendite o affitti. Tale stop permane solo per gli immobili sprovvisti di certificazione energetica. 

  • Uffici a classe F entro il 2027 e alle E entro il 2030;
  • Case a classe F entro il 2030, alla E entro il 2033;
  • Obbligatorio il certificato di classe energetica.

Quello che viene reso obbligatorio è attestare la certificazione energetica agli edifici oggetto di importanti lavori di ristrutturazione, di rinnovo del contratto di locazione e a tutti gli edifici pubblici. Anche gli edifici o le unità immobiliari che vengono offerti in vendita o in affitto devono essere muniti di certificato e la classe di prestazione energetica dovrà essere indicata in tutti gli annunci.

Secondo gli obiettivi fissati dalla Commissione - per raggiungere il taglio entro il 2030 del 55 per cento delle emissioni totali di gas serra dell'Ue rispetto ai livelli del 1990 - a ciascuno Stato membro viene chiesto di individuate il 15 per cento del suo patrimonio edilizio con le prestazioni energetiche peggiori per portarlo dalla classe G alla F entro il 2027 per gli edifici non residenziali ed entro il 2030 per gli edifici residenziali. A tal fine è previsto un finanziamento di 150 miliardi di euro che dai diversi fondi Ue potranno essere utilizzati per "attuare gli standard minimi di prestazione energetica, da qui al 2030". 

Secondo il piano Ue sarebbero 30 milioni le case da ristrutturare per passare dal livello G al livello F, innescando tra 4,6-6,2 Megatep (tonnellata equivalente di petrolio) all'anno di risparmio energetico in tutta la Ue. Un 'upgrade' alla classe energetica E attiverà circa 2/3 in più di risparmio energetico. Inoltre tra le richieste della Commissione c'è quello di stabilire un obbligo - a partire dal 2030 - che tutti i nuovi edifici siano a emissioni zero, ossia "devono consumare poca energia, essere alimentati il ​​più possibile da fonti rinnovabili, non emettere emissioni da combustibili fossili" e indicare nei certificati di prestazione energetica "il loro potenziale contributo al riscaldamento globale sulla base delle emissioni dell'intero ciclo di vita".

Cos'è questa storia dello stop alle caldaie a gas 

Uno dei metodi per guadagnare classi di efficienza energetica è quello della sostituzione delle caldaie. In merito la Commissione Ue ha chiarito che non viene imposta la dismissione delle caldaie alimentate da combustibili fossili perché "ci sono situazioni molto diverse tra gli Stati'. Questi ultimi saranno liberi di decidere come spiegato dalla commissaria all'energia Kadri Simson. 

"La decisione di vietare le caldaie alimentate a combustibili fossili spetta agli Stati membri, quello che noi facciamo è mettere a disposizioni le basi legali nel caso in cui i Paesi vogliano introdurre tale divieto". 

Nelle regole comuni viene chiesto di includere tabelle di marcia per l'eliminazione graduale dei combustibili fossili per il riscaldamento e il raffreddamento entro il 2040. In pratica la direttiva si tradurrà nello stop dal 2027 al sostegno alle caldaie a gas. 

Ecco il testo (vero) della direttiva Ue

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