Vivants è il grido di dolore del giornalismo moderno
A Venezia, Fuori Concorso, è arrivato un film molto personale, molto interessante e a tratti anche divertente: Vivants, firmato da Alix Delaporte, che un passato da giornalista d’assalto l’ha avuto veramente. Una protagonista femminile, una stagista, persa dentro una redazione che corre sul filo del rasoio per cercare di portare avanti con responsabilità la necessità di informare, di parlare di ciò che succede nel mondo, anche se il mondo non vuole starli a sentire.
Un’aspirante reporter in una redazione di matti
Gabrielle (Alice Isaaz) è in cerca di una svolta. Ha un passato di guida alpina ma ora, con una certa esperienza in campo audiovisivo, ha deciso che è il giornalismo d’assalto il suo futuro. Entra come semplice stagista nella redazione di un network tra i più stimati, diretto dall’esperto e un po’ ombroso Vincent (Roschdy Zem) e comincia subito a rendersi conto che fare giornalismo è leggermente diverso da ciò che pensava, si tratta di essere instancabili, pazienti, senza orari e senza ferie. Tra improvvisazione, ore piccole, indagini sulla corruzione e animalisti, per lei e gli altri comincerà un viaggio fatto di sacrificio, abnegazione e generosità obbligata. Vivantsriassume ciò che Delaporte ha imparato sulla sua pelle negli anni in cui era sostanzialmente come Gabrielle: una persona che credeva nella libera informazione come chiave per un mondo migliore. Oltre alla Isaaz e Zem, il resto del cast formato da Vincent Elbaz, Pascale Arbillot, Pierre Lottin e Jean-Charles Clichet riesce con efficacia a donarci la sintesi delle mille anime, mille mestieri ed abilità che servono a chi voglia informare i cittadini. Ma vale la pena di sottoporsi ai rischi, stress, pericoli e mancanza di libertà che questo lavoro richiede? La domanda è meno scontata di quanto sembri perché Delaporte ci mostra la crisi del giornalismo, schiacciato dai nuovi media e dall’idea di dover sempre piacere al pubblico, essere quasi pubblicità di qualcosa di indefinito. Allo stesso tempo, la schiavitù rispetto al nuovo corso schiavo delle visualizzazioni e della superficialità appare come il nemico peggiore per Gabrielle e gli altri, che bene o male sono idealisti, cani sciolti che credono gli uni negli altri.
Un sentito omaggio ad un mondo in via d’estinzione
Vivants è scritto da Delaporte, Alain Le Henry, Olivier Demangel e Jeanne Herry, e tende ad essere un mix tra film di formazione e film civile. Gabrielle viene resa dalla Isaaz il prototipo perfetto della quasi-trentenne che deve decidere che fare della propria vita e come. Lei lo sa, ha un carattere, un carisma e un occhio svelto come pochi, è un mix di umiltà e voglia di fare che assieme al sorriso stupendo della Isaaz, spezzeranno più di qualche cuore in sala. Al suo opposto c’è Vincent, che è disilluso, a volte cinico, conscio che non ci sono più certezze, che non esiste più la sacralità del loro ruolo, che la politica è stata sostituita dagli affari. Vivants grazie a Zem ha un surplus di espressività e di carisma, diventa anche un film generazionale. Certo manca forse un picco, una svolta vera, ma è comunque gradevole ammirare come Gabrielle si fa strada tra tutto e tutti, come questo lavoro richiede di piegare regole, superare avversità, capire come scansare la tempesta ma potendo comunque immortalarla. Forse il lato melò è fuori posto, poco credibile, manca anche una disamina sulla vita della protagonista fuori da quell’ufficio, che sarebbe stato interessante approfondire. Detto questo però il film di Delaporte è un caso così unico che raro, così scevro di un preconcetto se non l’amore per questo mondo, che risulta davvero difficile prendersela. Compensa la mancanza di una profondità a tutto tondo dei personaggi con inserti comici, il ritmo, una visione che rimane umanissima di chi fa questo lavoro, sempre più malpagato, disgraziato, vilipeso e senza certezze. Il che spiega perché la democrazia un po’ ovunque sia in crisi, visto che di Gabrielle o Vincent ce ne sono sempre meno in giro, sostituiti da fenomeni del web o lacchè.
Voto: 7