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Sabato, 20 Aprile 2024
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Padre e figlio massacrano di botte un ragazzo per le foto su WhatsApp con la ex

Il caso a Milano. Il giovane è finito in ospedale, dove è stato operato per un grumo di sangue al cervello e per la frattura della calotta cranica. I due aggressori sono stati arrestati per tentato omicidio

Calci e pugni alla testa per delle foto, che lo ritraevano in compagnia di una ragazza. Una vendetta, quella messa in atto da un 19enne, aiutato dal padre di 44 anni, nei confronti di un 30enne che nella notte tra domenica 21 e lunedì 22 marzo a Milano si era ritrovato a cena cena in casa di un amico con due ragazze, tra cui una giovane di 22 anni ex fidanzata del 19enne. Padre e figlio sono finiti in cella con l’accusa di tentato omicidio.

Durante la cena, il gruppo aveva scattato alcune fotografie condividendole su una chat WhatsApp. Tra i componenti di quel gruppo c’era anche il 19enne, che conosceva già il 30enne perché hanno lo stesso giro di frequentazioni. Dopo aver visto le immagini della sua ex in compagnia del giovane, il 19enne ha iniziato a inviargli minacce tramite WhatsApp e poi, verso l’una di notte, si è presentato alla porta dell’appartamento dove si era svolta la cena, in piazza Bruzzano. Con lui c’era anche il padre, noto nella zona per dei vecchi guai con la giustizia.

Aggredito per vendetta dopo la foto con la ex: è in prognosi riservata

Una vera e propria ondata di violenza, che ha letteralmente “investito” (questo il termine usato dagli inquirenti) il 30enne una volta aperta la porta. Il giovane, terminata l’aggressione, ha provato a rimettersi a letto ma un paio d’ore è stato necessario portarlo all’ospedale Niguarda, dove è stato operato d’urgenza per un grumo di sangue al cervello e per la frattura della calotta cranica. Una volta raccolta la segnalazione dei medici, gli agenti delle volanti hanno avviato le indagini e sono risaliti ai due aggressori, fermati per tentato omicidio. Ieri, dopo quasi tre giorni in terapia intensiva, il 30enne si è risvegliato ed è stato ascoltato dai magistrati. Al termine dei riscontri del caso, poche ore dopo è stato diposto il fermo di indiziato di delitto per il 19enne e suo padre, convalidato dal gip che ha quindi disposto per entrambi la custodia del carcere di San Vittore. Il 30enne intanto rimane in prognosi riservata ma dovrebbe cavasela. 

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