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Venerdì, 29 Marzo 2024
Città Catania

"Ci sono troppi fr**i": poi si avventa contro un ragazzo con un cacciavite

A denunciare l'aggressione omofoba un attivista di 22 anni, studente di Lingue a Catania: "Mi ha squadrato dalle testa ai piedi e ha tentato di pugnalarmi"

Un sabato sera trascorso in compagnia di amici, tra chiacchiere e risate. Poi il rientro verso casa e l'aggressione di uno sconosciuto armato di cacciavite. Questa è la storia di Fiore, che ha avuto la forza di denunciare alla polizia e sui suoi canali social l'accaduto che lo vede suo malgrado protagonista. Fiore, che è il secondo nome, ha 22 anni, è uno studente di Lingue e culture moderne all'Università di Catania ed è un attivista dichiaratamente gay. 

L'aggressione, avvenuta nella notte tra sabato e domenica proprio a Catania, è stata raccontata dettagliatamente sul profilo Instagram della vittima. Il 22enne si trovava in via Umberto, "a metà strada per arrivare a casa", quando all'improvviso si è materializzato "un tizio losco con una Grande Punto di colore grigio metallizzato". L'uomo, racconta Fiore, "abbassa il finestrino, sporge la testa e comincia a squadrarmi dalla testa ai piedi. Ad un certo punto, con una brusca manovra si accosta in una viuzza di via Umberto, scende dalla macchina e mi viene dietro chiedendomi se sapessi dove fosse una presunta via che lui doveva raggiungere. Il problema è che questo tizio si stava avvicinando troppo ed in maniera molto rapida con qualcosa in mano". 

Il racconto prosegue: "Ho avuto il tempo di dire 'non so dove sia la via, scusi' che subito mi si è lanciato addosso tentando di pugnalarmi con un cacciavite affilato. In seguito - continua il 22enne -, mi ha strappato di dosso le cuffiette. Ho reagito colpendolo alla faccia con un violento pugno (o schiaffo, non ricordo bene) riuscendo a riprendermi le cuffiette. Dopo aver visto che ero in grado di difendermi ha indietreggiato e ha cominciato a rivolgermi degli insulti omofobi affermando pure che 'ormai a Catania i fr*ci siamo troppi'. L'ho minacciato di chiamare la polizia, lui mi ha risposto che stava solo scherzando ed è scappato via con l'auto, di cui ho la targa". 

Il motivo di un gesto simile? "Mi ha aggredito perché nel mio zaino ho attaccato portachiavi e spille Lgbtqia+ tramite i quali mi ha catalogato come persona non etero" mette in chiaro il giovane. "Ero solo e ho pensato di morire. Un attimo dopo l'aggressione mi sono sentito mancare l'aria, non riuscivo a respirare bene e mi sono accasciato per terra. In seguito ho chiamato il mio coinquilino che mi ha fatto compagnia per il resto della strada, sono arrivato a casa, ho avvisato i miei, preoccupatissimi, ed infine ho denunciato. Serve una legge, ora". 

"Sono orgoglioso e fiero di Fiore" dice Armando Caravini, presidente di Arcigay Catania, "perché ci ha messo la faccia, decidendo di denunciare. Deve essere un esempio per tutti coloro che ricevono atti di violenza omofobica sia verbale sia fisica, ma che per paura non denunciano". Da Arcigay si dicono pronti "a dare tutto il supporto psicologico e legale" al ragazzo aggredito. 

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