SAN DONA' DI PIAVE (VENEZIA) - Aggredito e picchiato da un uomo a cui aveva rifiutato di fare la carità, nei pressi della stazione di San Donà di Piave nel veneziano: questa la brutta avventura di un ragazzo di 23 anni, dipendente dell'Asl del comune in provincia di Venezia. Il giovane ha avuto 15 giorni di prognosi: è il risultato di un pugno al volto, calci agli arti inferiori e varie ecchimosi in tutto il corpo per le lesioni subite.

L'aggredito è riuscito comunque ad andare da solo al pronto soccorso dell'ospedale di San Donà e ha sporto denuncia ai carabinieri che stanno effettuando gli accertamenti del caso. Il contuso ricorda che si trattava di "un uomo sui trent'anni, arrivato all'improvviso e mi ha chiesto se gli davo qualcosa, dei soldi".

Continua sempre il ragazzo in un colloquio con La Nuova Venezia: "Io non avevo spiccioli o monete, e quasi senza pensarci gli ho risposto di no, continuando a camminare soprapensiero. Ma lui non si è fermato e ha insistito. Lo ha fatto più volte, avvicinandosi sempre di più e toccandomi. Probabilmente aveva bevuto, perché mi è parso un po' confuso. A un certo punto mi sono stufato della sua insistenza e ho reagito di stizza, dicendogli di lasciarmi stare. Ho alzato la voce e l'ho respinto con decisione, ma a quel punto lui non ci ha visto più e ha iniziato a picchiarmi. Prima un pugno alla base del setto nasale che mi ha stordito, poi un calcio forte alla gamba. Ho avuto paura a quel punto. Non ce l'ho fatta a colpirlo per difendermi e sono rimasto immobile. Mi ha sferrato diversi pugni, poi calci, e ho sentito venir meno le forze, anche perché la gamba mi faceva male non poco dopo il calcio che mi ha dato. Poi se ne è andato quando ho iniziato a gridargli addosso".

L'episodio riporta in luce l'annoso problema della sicurezza intorno alla stazione di San Donà, male illuminata, spesso sede di risse e in cui frequentemente i cittadini devono chiedere l'intervento dei carabinieri. (da VeneziaToday)