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Venerdì, 19 Aprile 2024
Verona

È morto Andrea Conti, il campione di handbike travolto da un'auto mentre si allenava

Veronese, 51 anni, era entrato in coma dopo essere stato trasportato in ospedale in seguito a uno scontro con un'autovettura avvenuto tre giorni prima

Lutto nel mondo dello sport. Il campione di handbike Andrea Conti è morto oggi per le conseguenze di un grave incidente stradale avvenuto mentre si allenava. Veronese, 51 anni, vincitore di tre edizioni del Giro d’Italia Handbike, Conti si stava allenando lungo la provinciale Bosco Chiesanuova-Cerro Veronese in vista dell'ultima prova della corsa rosa ad Assisi quando si è scontrato frontalmente con un'auto che viaggiava sulla corsia opposta. 

L'incidente, la cui dinamica ha fatto ripensare allo scontro nel quale rimase coinvolto Alex Zanardi, risale al 24 settembre scorso. Conti era rimasto cosciente mentre veniva raggiunto dai soccorsi. Trasportato in gravi condizioni all'ospedale di Borgo Trento, poco dopo era entrato in coma ed era stato trasferito immediatamente nel reparto di terapia intensiva. Per lui purtroppo non c'è stato niente da fare.

Addio ad Andrea Conti, il ciclista poeta

Nato a Cerro Veronese, a 18 anni Conti era rimasto vittima di un incidente che gli aveva causato una lesione cervicale su quella stessa strada che gli è costata la vita. Dopo l'incidente, Conti era rimasto tetraplegico. Nel 2002 si era avvicinato allo sport e al ciclismo, utilizzando le braccia e solo parzialmente le mani. Per spingere l'handbike aveva bisogno di protesi speciali. Gareggiava per il Gsc Giambenini. Per tre volte ha vinto il Giro d'Italia Handbike: nel 2015, nel 2016 e nel 2019. Era noto anche come il "ciclista poeta: nelle occasioni pubbliche in cui era invitato leggeva sempre alcuni dei suoi versi composti in dialetto veronese. 

Nel 2019 era stato premiato dal Comune di Verona per le sue imprese e il suo impegno nel sociale a favore della sicurezza stradale. In quell'occasione l’assessore allo sport Filippo Rando aveva definito Conti "un grande sportivo e un grande atleta che, attraverso le sue imprese, rende orgogliosa l'intera città" e aveva ricordato che, "da vero uomo di sport", molto si era speso per i giovani, andando a parlare nelle scuole e promuovendo la cultura del rispetto.

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