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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Bari

Appalti truccati, raffica di arresti: ci sono anche un sindaco e il suo vice

Operazione della guardia di finanza denominata "Amici miei". Le gare sarebbero state decise a tavolino. Gli imprenditori non del territorio e non "vicini" erano sistematicamente esclusi

Gare d'appalto col trucco per favorire gli "amici". Succede in provincia di Bari. I finanzieri della Compagnia di Monopoli hanno eseguito dieci ordinanze tra arresti e interdizioni a carico di altrettanti indagati. Tra le persone arrestate anche il sindaco di Polignano, Domenico Vitto, attualmente anche presidente di Anci Puglia. Per lui, sono scattati i domiciliari. Risponde di turbativa d'asta.

L'operazione è stata denominata "Amici miei". Oltre a Vitto sono coinvolti anche il vicesindaco Salvatore Colella, assessore ai Lavori pubblici e verde pubblico, e numerosi dirigenti del Comune di Polignano a mare, ma anche imprenditori. Viene contestato il concorso, a  vario titolo, in una serie di reati contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica: dalla turbata libertà degli incanti in forma aggravata, alla turbativa del procedimento di scelta del contraente nei pubblici appalti, da diversi falsi ideologici in atti pubblici, a fatti di peculato, di rivelazione del segreto d'ufficio, di omissione atti d'ufficio e di sub-appalto illecito. In totale sono 24 le persone indagate. 

Due anni di gare pilotate

Per l'accusa, gli appalti pubblici banditi dal Comune negli ultimi anni sarebbero stati condizionati "da numerosi e sistematici comportamenti di collusione". I presunti autori di queste turbative sarebbero stati pubblici ufficiali apicali dell'ente locale (politici e tecnici), di volta in volta in concorso con diversi imprenditori e professionisti interessati all'aggiudicazione di appalti e affidamenti diretti sotto soglia comunitaria "in un quadro - spiega la Procura di Bari - di evidenti legami funzionali al sostegno elettorale nelle elezioni amministrative". Sarebbero state condizionate nove procedure di gara tra il 2020 e il 2021. 

Come truccare gli appalti

Per gli inquirenti le gare potevano essere controllate in vario modo: "con adattamento e taratura dei bandi di gara, prima ancora della loro pubblicazione, sugli operatori economici collegati agli indagati o soggetti loro vicini''. In alcuni casi "si è assistito all'alterazione della procedura del sorteggio pubblico stabilito nella gara ad evidenza pubblica, in realtà mai avvenuta, con l'intento di escludere gli operatori economici provenienti da altre località del territorio nazionale e, quindi, al di fuori della sfera d'influenza delle figure politico-istituzionali coinvolte nell'inchiesta". 

Articolo aggiornato il 21 aprile 2021 alle ore 12,57 // Inseriti dettagli inchiesta 

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