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Giovedì, 28 Marzo 2024
CHIESA E PEDOFILIA

"Sesso con ragazzini in cambio di soldi": arrestato don Aldo Nuvola

Le indagini per l'omicidio di Massimo Pandolfo, ucciso da un giovane "gigolò", hanno portato alla luce un giro di prostituzione minorile con la costante presenza del parroco. Don Nuvola è già stato condannato per "molestie"

PALERMO - Prostituzione minorile, molestie e un omicidio. A fare da sfondo a tutto ciò, la Palermo "povera". Quella fatta di case vecchie e cadenti e di ragazzini, spesso bambini, che passano la notte in strada per guadagnarsi da vivere. In tutto questo, la costante presenza di don Aldo Nuvola, ex parroco del Regina Pacis ed ex insegnante di religione. 

I carabinieri lo hanno "fermato", martedì mattina, a seguito del decreto di custodia cautelare firmato dai pm Calogero Ferrara e Diana Russo, coordinati dal Procuratore aggiunto Maurizio Scalia. Decreti arrivati dopo che gli inquirenti sono riusciti a ricostruire uno scenario perverso fatto di soldi e prostituzione minorile. 

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Tutto è partito dall'omicidio di Massimo Pandolfo, l'uomo trovato morto col cranio fracassato lo scorso 24 aprile nei pressi del Teatro del Sole ad Acqua dei Corsari. Qualche giorno dopo si era costituito un 17enne "gigolò" e le sue parole avevano scoperchiato un giro di prostituzione minorile con l'assiduo coinvolgimento del sacerdote. Non una novità questa, dato che don Nuvola è già stato condannato, in primo grado, per "molestia o disturbo alle persone" per aver tentato ripetuti approcci sessuali nei confronti di un giovane, e pregiudicato per "atti osceni" per essere stato trovato a bordo della propria autovettura in atteggiamenti intimi con un altro uomo.

L'attenzione su Nuvola, fanno sapere gli inquirenti, è stata posta sin dalle prime battute dell'indagine quando era stato scoperto, attraverso l'analisi dei tabulati dell'omicida, un costante scambio di messaggi e telefonate tra i due. Scambio che era avvenuto anche nelle ore immediatamente successive alla morte di Pandolfo. Un particolare, questo, che potrebbe fare immaginare un coinvolgimento del sacerdote anche nella morte di Pandolfo. 

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Al momento, però, quel che è certo è che il parroco fosse coinvolto, come "avventore", in un giro di prostituzione omosessuale minorile. Il sacerdote pianificava giornalmente appuntamenti con i "suoi" ragazzi per consumare rapporti sia all'interno della propria vettura che presso la sua abitazione. In altre occasioni è stato documentato "l'abbordaggio" occasionale dalla propria macchina, direttamente sulla strada, di giovani prostituti sconosciuti. E' stato appurato che il sacerdote si recava, in orari notturni, nelle aree di Palermo più frequentate dai giovani che spesso accettano di avere rapporti sessuali dietro pagamento di denaro.

Pagamento che, quasi sempre, non andava oltre i venti trenta euro o ricariche telefoniche e l'acquisto di cibo e bevande. Gli inquirenti sono certi, infine, che che i giovani fossero a conoscenza della posizione dell'uomo e che ne fossero addirittura "affascinati", tanto da rivolgersi a lui chiamandolo "Padre Aldo". Il sacerdote, intanto, è stato associato presso il carcere "Pagliarelli". (da PalermoToday)

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