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Venerdì, 19 Aprile 2024
Città Catanzaro

L'italiano arrestato per terrorismo: "Si auto-addestrava per compiere attentati"

L'uomo è un residente in provincia di Cosenza. L'ordinanza del gip su richiesta della Dda di Catanzaro. Che cosa è emerso dalle indagini: matrice jihadista

Le accuse sono pesanti, ciò che è emerso dalle indagini particolarmente inquietante. Un cittadino italiano residente in provincia di Cosenza è stato arrestato dalla polizia in esecuzione di un'ordinanza del gip su richiesta della Dda di Catanzaro, per auto-addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale.

Terrorismo islamico: auto-addestramento per attentati, arrestato a Catanzaro

Il provvedimento arriva al termine di un'attività investigativa condotta dalla Digos Distrettuale di Catanzaro e di Cosenza, dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e dal Servizio per il Contrasto all'Estremismo e Terrorismo Esterno della Dcpp/Ucigos, dirette e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Catanzaro, con il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, il Procuratore Aggiunto Vincenzo Capomolla e il Sostituto Procuratore Graziella Viscomi.

Tutto è partito da una segnalazione, acquisita in ambito di collaborazione internazionale: era stata notata la condivisione, su una piattaforma digitale di contenuti, in lingua araba, di propaganda del terrorismo di matrice jihadista. Gli approfondimenti di tipo tradizionale sono stati affiancati da attività tecnico-informatiche da parte degli specialisti del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, coordinate dal Servizio per il Contrasto all'Estremismo e Terrorismo Esterno della Dcpp/Ucigos. Non solo: alcune intercettazioni hanno permesso di concentrare le indagini nei confronti dell'indagato. In particolare le intercettazioni hanno fatto emergere come l'uomo disponesse di numerosi account su piattaforme social (Telegram, Rocket Chat, Riot) attraverso le quali partecipava a gruppi chiusi di chiara connotazione jihadista per accedere ai quali bisognava essere accreditati e quindi ritenuti affidabili dagli amministratori dei canali.

Che cosa è emerso dalle indagini

L'analisi tecnico-informatica sui dispositivi sequestrati ha evidenziato la puntuale osservanza di regole tecniche di anonimizzazione e di archiviazione sicura del materiale informatico presenti sulle infografiche diffuse dagli organi di propaganda del Califfato. In particolare sono stati trovati manuali di istruzioni sulla realizzazione di ordigni, tutorial sulla conduzione di operazioni terroristiche, documenti esplicativi sull'auto addestramento per il compimento di attentati, nonché video ed immagini cruente di esecuzioni dell'Isis, riviste ufficiali delle agenzie mediatiche dell'Isis, Al Qaeda e altri gruppi terroristici, oltre a documenti in lingua araba auto prodotti dall'indagato.

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