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Lunedì, 25 Settembre 2023
Città Reggio Calabria

Vedette e staffette tra auto, così il boss latitante Pelle incontrava la moglie

Ricostruita la rete di rapporti che ha permesso a Giuseppe Pelle di sfuggire alla cattura per due anni. Otto persone sono state arrestate. Ci sono anche la moglie e la figlia

Avrebbero aiutato il boss della 'Ndrangheta Giuseppe Pelle, alias 'Gambazza', nel periodo della latitanza favorendone gli spostamenti. Otto persone sono state arrestate oggi, 10 marzo, dalla Squadra mobile di Reggio Calabria per favoreggiamento. Le indagini sono state coordinate dalla Dda reggina diretta da procuratore Giovanni Bombardieri. In manette anche la moglie e la figlia del boss. Come racconta ReggioToday, l’operazione è stata denominata "Defender", dal modello di Jeep usato dal ricercato per i suoi spostamenti protetti.

Le persone arrestate sono oggi: Marianna Barbaro, moglie 55enne di Giuseppe Pelle; Antonio Pelle, figlio di Giuseppe Pelle di 35 anni; Francesco Pelle, figlio 31enne del latitante; Elisa Pelle, figlia di Giuseppe Pelle di 35 anni; Giuseppe Barbaro, 36enne genero del latitante; Antonio Pelle, nipote di Giuseppe Pelle di 36 anni; Giuseppe Morabito, 61 anni, e Girolamo Romeo, 43enne di Melito Porto Salvo.

Pelle doveva scontare una pena residua di 2 anni, 5 mesi e 20 giorni di reclusione per associazione mafiosa. Durante la latitanza, a suo carico era stato emesso anche un decreto di fermo, poi tramutato in ordinanza di custodia cautelare in carcere, per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, turbata libertà degli incanti ed illecita concorrenza aggravati dal metodo mafioso. Reati per i quali il boss è stato condannato in primo grado a 18 anni e mezzo di carcere. La latitanza è terminata il 6 aprile del 2018 a Condofuri (Rc).

E' emerso che grazie alla rete di protezione Pelle, durante il periodo di latitanza aveva potuto incontrare frequentemente la moglie Marianna Marianna, figlia di Francesco Francesco ritenuto il capo dell’omonima ‘ndrina,  “Castanu” e condannato alla pena dell’ergastolo. Prima di essere catturato, 'Gambazza' avrebbe fatto da spola fra San Luca e Platì nascondendosi in un immobile non molto lontano dalla casa della figlia, con la quale sarebbe rimasto sempre in contatto. Nel 2016, mentre si spostava da un luogo all'altro, è sfuggito alla cattura grazie a una sorta di "staffetta" che sarebbe stata organizzata dal genero, Giuseppe Barbaro, e dal nipote Antonio Pelle. Dopo la mancata cattura, i parenti e i fiancheggiatori avevano alzato il livello di protezione: la donna veniva accompagnata dal marito di notte, effettuando diverse soste durante il percorso e cambiando auto.

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