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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Adrian ucciso a coltellate durante il calcetto: c'è la svolta, chi sono i 6 tifosi arrestati oggi

Il 38enne aveva perso la vita sabato 29 maggio dopo una lite durante la quale era stato accerchiato e accoltellato

Ci sono degli arresti per la morte di Adrian Ybarraguirre Silva, il 38enne accoletellato e ucciso durante una partita di calcetto lo scorso 29 maggio. Come riporta anche MilanoToday, per quell’aggressione mortale ci sono 6 persone accusate di omicidio perché, per la polizia, Adrian Ybarraguirre Silva è stato accoltellato a morte mentre stava assistendo a una partita di calcetto con decine di altre persone presenti. Sarebbe stato accechiato e accoltellato da più persone alla schiena e al torace. 

Sei arresti

A pochi giorni di distanza dal delitto, sono sei gli uomini in manette con l'accusa di aver ucciso il 38enne. Il motivo? Rivalità calcistica. I sei sarebbero i supporter di una squadra amatoriale di calcetto, che ha gli stessi colori e si ispira alla più nota squadra peruviana Alianza Lima, che è rivale dell’Universitario de Deportes, squadra sostenuta dalla vittima.

Accerchiato e preso a coltellate

Le indagini hanno permesso di ricostruire la dinamica dell'omicidio e identificare gli autori. In particolare, poco prima dell'inizio della semifinale di un trofeo amatoriale milanese, è iniziata una discussione per, e a causa di, rivalità calcistiche, passata subito alle vie di fatto. In pochi istanti la vittima è stata accerchiata da almeno sei uomini, quattro dei quali armati di coltello, che hanno sferrato alcuni fendenti. Gli aggressori si sono dileguati facendo perdere le proprie tracce.

Ma gli approfondimenti investigativi hanno consentito di individuare i singoli componenti del gruppo e circoscrivere le azioni di ciascuno. Dall'attività tecnica avviata a poche ore dai fatti è emerso che alcuni di loro stavano progettando di fuggire all'estero per sottrarsi alle conseguenze del delitto e altri si erano già resi irreperibili facendosi ospitare da amici in abitazioni non riconducibili a loro, a Milano e in altre province. Sono così scattate numerose perquisizioni in varie abitazioni dell’hinterland milanese dove è stato eseguito il fermo del pm. Qualcuno dei ricercati, tramite il proprio legale, sempre il 2 giugno, sentendosi ormai senza vie di fuga, ha preferito presentarsi in questura per costituirsi. All'esito delle perquisizioni sono stati sequestrati gli abiti indossati durante l’aggressione, oltre a tre coltelli verosimilmente utilizzati per colpire la vittima.

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