TREVISO - Scagionato dal giudice, ma non da Equitalia. Sta tutta qui la disavventura di un imprenditore tessile di Conegliano che nel 2007, dopo un controllo fiscale nella sua ditta, si era trovato nei guai con il Fisco per irregolarità da 70mila euro. Il titolare dell'azienda, 68 anni, aveva però presentato ricorso davanti ai giudici che dopo interminabili mesi gli avevano dato ragione condannando l'Agenzia delle Entrate al pagamento delle spese processuali. 

Nessuna evasione: tutto finito, quindi. O almeno di questo era convinto l'anziano imprenditore. Purtroppo per lui, l'Agenzia delle Entrate - che non ha ancora pagato le spese per i Tribunali - aveva già dato mandato a Equitalia di riscuotere la somma. Ecco perché la fine di un incubo si è trasformata soltanto nell'inizio di uno nuovo e molto più grande. 

L'ente di riscossione, infatti, continua ancora oggi a "torturare" l'uomo che, stremato, ha deciso di rivolgersi all'associazione "Vittime di Equitalia" di Conegliano.  "Ci ha contattati perché non sa come uscire da questa storia - ha spiegato a Libero il presidente, Mattia Ardenghi - Perché l’Agenzia delle Entrate recepisca la sentenza del magistrato, l’imprenditore dovrebbe intentare una nuova causa. Ma questo ovviamente ha dei costi che sono difficilmente sostenibili da parte di chi, negli ultimi anni, da una trentina di dipendenti si è ritrovato ad averne soltanto tre quattro".

Il tutto "condito" da una beffa gigantesca: seppure l'uomo dovesse vincere l'ipotetica causa contro Equitalia - cosa molto probabile - sarebbe comunque inizialmente lui a dovere pagare le spese, in attesa di un futuro rimborso dopo la sentenza definitiva.