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Martedì, 23 Aprile 2024
Città Taranto

Estorsioni e abusi su un pensionato disabile: diciotto arrestati, otto sono minorenni

Questo il bilancio dell'operazione "Bad boy" condotta dai carabinieri di Manduria (Taranto). Il caso presenta tristi analogie con quello di Antonio Cosimo Stano, il 66enne di Manduria morto dopo aver subito violenze e angherie da più baby gang

Diciotto giovani, di cui due minorenni, sono stati arrestati e altri due sono stati raggiunti dal divieto di avvicinamento perché accusati di estorsione, furto, rapina e atti persecutori nei confronti di un pensionato pensionato affetto da disagi psichici, di Sava, nel tarantino.

È il bilancio dell'operazione "Bad Boys" condotta dai carabinieri della compagnia di Manduria, coadiuvati dai militari di diversi altre articolazioni del Comando provinciale del capoluogo jonico. I provvedimenti, di cui 12 spiccati a carico di maggiorenni (5 in carcere, 5 agli arresti domiciliari, 2 destinatari di divieto di avvicinamento alla persona offesa) ed 8 nei confronti di minorenni (3 associati negli Istituti di Pena Minorile e 5 collocati in Comunità di recupero) sono stati emessi dai gip del Tribunale Ordinario di Taranto e del Tribunale dei Minori dello stesso capoluogo, su richiesta delle rispettive Procure

Un caso tristemente simile a quello di Antonio Cosimo Stano, il pensionato 66enne di Manduria con problemi psichici, che subì vessazioni e violente incursioni in casa da parte di diverse baby gang locali e successivamente morì anche a causa dell'isolamento sociale, della paura e delle angherie, lo scorso aprile.

Bullizzato e vessato per estorcegli la pensione: le indagini dei carabinieri

Le indagini dei carabinieri sono partite lo scorso giugno da un incendio nell'appartamento della vittima e al fumo sprigionatosi improvvisamente dal camino mentre dava alle fiamme alcuni documenti per distruggerli. Nel corso del sopralluogo, avvenuto lo scorso 8 giugno, i militari avevano notato nella casa dell'uomo la presenza di consistenti cumuli di rifiuti cartacei e di plastica venendo a conoscenza così che il 61enne era dedito allo smaltimento nell'isola ecologica di Sava di tali materiali, che raccoglieva presso privati e attività commerciali in cambio di piccole somme di denaro. Soldi necessari per integrare la sua modesta pensione di invalido civile, anche per far fronte alle continue richieste estorsive di una banda di giovani del luogo. L'uomo, parlando con carabinieri e vigili del fuoco, aveva attribuito l'incendio a un malfunzionamento del camino.

L'indagine, consistita in acquisizioni testimoniali, servizi di osservazione e pedinamento, esame dei contenuti multimediali dei telefonini di alcuni degli indagati, hanno accertato che diversi giovani, anche in gruppi di due o tre alla volta, avrebbero approfittato delle condizioni psicofisiche del 61enne per effettuare delle vere e proprie incursioni in casa del disabile nei giorni immediatamente successivi al ritiro della pensione, estorcendogli somme di denaro (da 5 a 20 euro) e oggetti di valore, dietro la minaccia di dare alle fiamme la sua abitazione o il motocarro.

Le dichiarazioni della vittima, che ha riconosciuto senza ombra di dubbio tutti i componenti della gang, hanno trovato riscontro nelle testimonianze di alcuni vicini che hanno confermato le vessazioni quotidiane cui i balordi, singolarmente o in gruppi di 2 o 3 persone, sottoponevano il 61enne. In una circostanza avvenuta circa due anni fa, due giovani del gruppo avevano estorto al 61enne la somma di 50 euro, minacciandolo persino con una pistola. Alcuni degli indagati, nel giugno del 2013, si erano resi infine responsabili di atti di bullismo ai danni di un 84enne di Sava il quale, senza alcun motivo, era stato da questi spinto a terra mentre era in sella alla propria bicicletta, riportando lesioni.

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