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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bambina cieca rifiutata dalla scuola: "Non c'è posto"

Succede in una scuola media in provincia di Torino. La mamma si sfoga: "Siamo stanchi, mia figlia avrebbe bisogno di tranquillità e stabilità"

TORINO - L'iscrizione di una bambina alla prima media è stata respinta perché non c'è posto. "La domanda non può essere accolta perché il numero delle iscrizioni supera la capacità recettiva dell'aula", si legge in una lettera che la scuola ha inviato ai genitori della bimba.

Peccato che la piccola in questione sia non vedente e che per legge "nessuna scuola può rifiutare, neppure per motivi tecnico-logistici, l'iscrizione di un alunno disabile".

Lo sottolinea l'Apri - Associazione Piemontese Retinopatici e Ipovedenti - che ha raccolto la protesta dei genitori, abitanti in un piccolo paese della Valle Susa.

"Siamo davvero stanchi - dice la mamma - di essere palleggiati da un plesso all'altro. Mia figlia, già sfortunata per la sua malattia, avrebbe bisogno di tranquillità e stabilità. Invece abbiamo trovato solo problemi e poca considerazione".

La risposta della scuola media di riferimento nella valle, a cui si sono rivolti i genitori della piccola, "è gravissima - dichiara Marco Bongi, presidente dell'Apri - la legge infatti parla molto chiaro in proposito: nessuna scuola può rifiutare, neppure per motivi tecnico-logistici, l'iscrizione di un alunno disabile, per quanto grave possa essere la sua situazione. Il diritto alla frequenza è sancito dalla legge n. 104/1992, dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 215/ 1987 e dalla Circolare Ministeriale n. 262 del 1988. Non escludo che si possano ravvisare anche responsabilità di carattere penale". (da TorinoToday)

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