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Venerdì, 29 Marzo 2024
Roma

Il sindaco vieta bici e pallone in piazza: "I bambini disturbano"

L'ordinanza del primo cittadino del piccolo centro di Bellegra per salvaguardare una piazza pubblica coperta. Per chi viola il divieto multe da 25 a 500 euro

A Bellegra, in provincia di Roma, vietato andare in bici e giocare a pallone in piazza. La decisione dopo le numerose segnalazioni di bambini "rumorosi", come ha spiegato il sindaco Flavio Cera, che ha firmato l'ordinanza per proteggere la piazza coperta intitolata al missionario agostiniano Padre Marco Morasca.

"Con la chiusura a vetri della piazza abbiamo messo a disposizione di tutti uno spazio pubblico fruibile sia d'estate che d'inverno – ha spiegato Cera – Purtroppo giungono frequenti segnalazioni di gruppi che all'interno della piazza giocano a pallone o con le biciclette recando disturbo alle altre persone e al decoro pubblico con danneggiamenti alle pareti che dobbiamo ogni volta riparare a spese del Comune. Pertanto per salvaguardare questo spazio abbiamo emesso un'ordinanza che vieta l'uso di palloni e biciclette dentro la piazza coperta. In caso di violazione potrà essere comminata una sanzione che va da 25 a 500 euro".

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Bellegra si divide sul divieto del sindaco di bici e pallone in piazza

La decisione del sindaco però ha spaccato Bellegra, piccolo comune nell'alta Valle Aniene. C'è chi infatti si schiera a fianco del primo cittadino e chi invece critica il provvedimento. Il dibattito viaggia anche sui social.

"Riguardo al divieto degli strilli, in piena pandemia i rumori dei bambini ci sono mancati. Adesso ci danno fastidio? - scrive Elisa, una cittadina - Io ringrazio Dio di sentire il loro vociare. Per quanto riguarda l'uso del pallone è vero che abbiamo un campetto a pochi metri e posso capirlo, ma riguardo al divieto dell'utilizzo della bicicletta non capisco che fastidio possa dare al decoro pubblico. Avevo trovato che fosse una buona idea chiudere la piazza con le finestre per viverla dodici mesi all'anno, ma con tutte queste restrizioni e visto che da circa un mese è chiusa anche la porta, più che un luogo di svago sembra diventato un museo".

"Invece di creare qualcosa per i bambini durante l'inverno e farli giocare, chiudete la piazza divieto di gioco", commenta Eleonora. "Per un bambino il gioco è la sua vita, è come per un adulto il lavoro o la famiglia, togliere spazi urbani a dei bambini è come licenziare il papà da un posto di lavoro. - aggiunge Alessandro -  Le piazze sono luoghi da vivere perché c'è qualcuno che le riempie, altrimenti sono degli spazi vuoti privi di anima. Il calcio e la bici poi sono il gioco del popolo delle nostre tradizioni mettendo giù due giubboni che fanno le porte, 3 contro 3 fino a notte fonda e chi segna vince. Stiamo costruendo una generazione di ragazzi schiavi del pc e dello smartphone e ce ne assumeremo tutte le responsabilità".

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