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Venerdì, 29 Marzo 2024
Omicidi / Catania

Omicidio in villa, confessa la moglie: "L'ho ucciso io"

Nessun ladro. A uccidere Alfio Longo a bastonate nella sua villa di Biancavilla è stata sua moglie Vincenzina Ingrassia che poi ha inscenato la rapina. "Dopo anni di sevizie non ce l'ho fatta più"

BIANCAVILLA (CATANIA) - Come in un noir, nella notte è arrivato il colpo di scena. A uccidere Alfio Longo, 67 anni, nella sua villa non sono stati due ladri. Non c'è stata nessuna rapina. A spaccargli letteralmente il cranio è stata sua moglie Vincenzina Ingrassia, 60 anni, che poi ha messo la casa a soqquadro provando a scaricare le responsabilità su "due banditi".

L'INTERROGATORIO - Nella notte la moglie, al termine di un lungo interrogatorio, ha confessato, crollando davanti agli inquirenti. "Non c'è stata nessuna rapina". Alla base del gesto ci sarebbero gli atteggiamenti violenti di Longo nei confronti della donna a tal punto che Vincenzina avrebbe ucciso il marito, inscenando la rapina nella loro casa di campagna perchè "stanca di subire sevizie".  Nel delitto erano emersi subito alcuni dubbi, tra cui il particolare che i cani che aveva la coppia in casa non avevano abbaiato e che la donna aveva riferito che il marito aveva gridato ai rapinatori "vi ho riconosciuti", dettaglio che non aveva convinto gli investigatori.

IL RACCONTO - La donna aveva anche detto di essere stata costretta dai presunti rapinatori a legare il marito nel letto nel quale è stato poi trovato con il cranio sfondato. E' qui che gli inquirenti hanno iniziato a sospettare qualcosa. La donna, infatti, aveva raccontato di aver legato il marito, "costretta dai ladri che non volevano lasciare tracce". Poi, però, i ladri avrebbero legato lei a una sedia. E le tracce, in questo caso?

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