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Giovedì, 28 Marzo 2024
Città Verona

Famiglia povera non paga la mensa a scuola: alla figlia vengono serviti solo tonno e cracker

L’episodio in una scuola del veronese. Il vicesindaco, “umanamente dispiaciuto”, ha specificato che però bisogna anche “essere corretti verso tutte le famiglie che pagano regolarmente la mensa”. Ira del Pd locale

Gli altri hanno mangiato quello che prevedeva il menu della mensa, a lei invece hanno dato solo una scatoletta di tonno e un pacchetto di cracker, perché i suoi genitori non erano in regola con il pagamento del servizio. La bambina, quando si è vista portato un pasto diverso dai compagni, è scoppiata a piangere.

Sta facendo discutere l’episodio successo a Verona nella scuola elementare “Giacomo Zanella” di Minerbe, denunciata dai quotidiani locali e dalla segreteria provinciale del Partito democratico.

La famiglia è povera e non paga la mensa, alla bimba serviti tonno e cracker

Ma non sarebbe la prima volta che questo accade. Episodi del genere si sarebbero già verificati a fine 2018, scrive l’Arena, a cui una maestra ha confidato: “Qualche volta è capitato che le insegnanti rinunciassero al proprio pasto per darlo ai bambini indigenti”.

Per Massimo Momi, vicesindaco con delega alle politiche famigliari, quanto accaduto stavolta sarebbe stato un "caso limite". Momi si è detto “umanamente dispiaciuto” per l’accaduto, ma ha aggiunto che d’altro canto bisogna anche “essere corretti verso tutte le famiglie che pagano regolarmente la mensa”. Il vicesindaco ha spiegato poi che le famiglie in difficoltà, individuate sulla base dell'Isee, vengono già aiutate dal Comune per pagare la mensa e sono ben 36 i bambini coinvolti nelle sovvenzioni. Tra questi anche la stessa bimba protagonista di questa vicenda, una dei sei stranieri aiutati dall'amministrazione coprendo circa il 40/50% del costo del buono pasto”. Secondo Momi, l’amministrazione di Minerbe avrebbe anche proposto dei percorsi di inserimento lavorativo alla famiglia della bimba, ma le proposte sarebbero state rifiutate.

Più di un bambino su 2 senza mensa a scuola: "Così cresce la dispersione" 

La denuncia del Pd: "Mai rivalersi sui bambini"

“L’amministrazione comunale di Minerbe, guidata dal sindaco leghista Andrea Girardi, si nasconde dietro le pieghe di una direttiva data alla società che fornisce i pasti per attuare una scelta discriminatoria nei confronti di una bambina di origine straniera i cui genitori non sono in regola con i pagamenti della mensa e la umilia servendole tonno e crackers anziché il pasto completo”, è la denuncia della segreteria provinciale del Pd di Verona e del circolo Pd di Minerbe, che chiedono al Comune di provvedere “a gestire tali situazioni” e a prevedere “nuove misure di welfare per agevolare le famiglia in difficoltà”, promuovendo inoltre “accordi con la ditta che fornisce i pasti ad esempio incentivando la lotta agli sprechi alimentari così da creare risparmi che permettano di garantire il pasto a tutti i bambini che usufruiscono del servizio mensa”.

Se il Comune di Minerbe intende colpire eventuali furbetti che non pagano il servizio, metta in atto le procedure di controllo che gli competono rivalendosi eventualmente sui genitori che cercano scorciatoie e non su bambini che non devono essere vittime della cecità amministrativa della Giunta.

Umiliare una bambina o un bambino per far prevalere i propri principi di discriminazione allontana quel senso di umanità già così precario in una certa politica di oggi.

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