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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ha 200mila euro di debiti, mette tre bombe a Equitalia

Oberato da migliaia di euro di debiti, un meccanico modenese di 47 anni aveva passato gli ultimi tre mesi ad effettuare telefonate anonime e a fabbricare ordigni rudimentali da depositare nella sede locale di Equitalia

MODENA - Aveva individuato il suo "nemico" e da mesi faceva telefonate anonime e fabbricava ordigni rudimentali, lasciandoli nei pressi degli uffici di Equitalia in via Emilia Ovest a Modena. Ha 47 anni, è modenese, è un meccanico sposato e incensurato con debiti di circa 200.000 euro l'attentatore che negli ultimi mesi ha seminato il panico nella sede locale dell'agenzia di riscossione.

L'uomo avrebbe quindi agito in preda alla disperazione. Individuato dalla Digos, è stato denunciato a piede libero per procurato allarme, minaccia aggravata e interruzione di pubblico servizio. Stando a quanto raccolto dalla Digos, il meccanico 47enne è ritenuto responsabile di molteplici allarmi bomba riconducibili a diverse telefonate anonime effettuate da una cabina telefonica di Modena Est gli scorsi 18 e 19 settembre, 29 ottobre, 5 novembre, 13 novembre e, l'ultimo episodio, due giorni fa. L'uomo è ritenuto estraneo ad episodi analoghi avvenuti lo scorso anno.

LA PROCURA - "Non stiamo parlando di gesti riconducibili all'eversione o a una frangia politica - ha chiarito il viceprocuratore Lucia Musti - Stiamo parlando di un uomo che, oberato da un debito importante, aveva prodotto una serie di ordigni man mano sempre più complessi e di pericolosità crescente". Se nei mesi scorsi si era partiti con "pacchi sospetti" (una confezione di cibo per cani riempita di sabbia), via via si era passati a creazioni molto più impegnative: come confermato dagli stessi artificieri, l'ordigno di due giorni fa, per potere veramente nuocere, mancava solamente dell'innesco.

NON E' STATO ARRESTATO - Nonostante la gravità degli episodi, il 47enne non è stato arrestato a causa delle sanzioni relativamente leggere previste dalla normativa vigente: "Il legislatore deve riflettere seriamente - ha ammonito Lucia Musti - Gli attacchi a Equitalia sono un fenomeno nazionale e creano notevole allarme sociale: in una situazione di debito importante come quella attuale, episodi come questi determinano l'interruzione di un pubblico servizio e un ingente spreco di risorse per la mobilitazione di operatori e artificieri in un momento in cui proprio non possiamo permetterci il lusso di sperperare denaro". E la repressione? "Il codice prevede 15-20mila euro di multa per la guida in stato di ebbrezza e poche centinaia di euro per i fatti sopra contestati". Il magistrato, infine, ha criticato quelli che ha definito come "cattivi maestri", ovvero quelle personalità politiche e non che, sfruttando dell'ospitalità offerta dai media, "si permettono di aizzare le menti deboli e di indicare un obiettivo sbagliato quale Equitalia".

LE INDAGINI - Avviate immediatamente dopo gli episodi di settembre, le indagini hanno evidenziato come le telefonate anonime fossero sempre effettuate dalla stessa persona. Provvidenziale è stato il contributo di un operatore della Squadra volante in occasione della telefonata del 13 settembre: impegnato nel trasporto in Questura di un arrestato, l'agente notò in una cabina telefonica un uomo con un fazzoletto a coprire la cornetta che, alla vista della Volante, se la diede a gambe. Grazie alla collaborazione fornita da Equitalia, le ricerche si sono concentrate sulla presenza di debitori in zona che avessero a disposizione materiali utilizzabili per la fabbricazione di quegli ordigni rinvenuti davanti gli uffici di via Emilia Ovest: batterie per trapani, filtri per motore, taniche per olii. Tutti particolari che hanno condotto gli investigatori in direzione di un'officina di Modena Est: recandosi sul posto con una scusa, l'agente sopracitato ha potuto riconoscere l'uomo della cabina telefonica. L'episodio di due giorni fa, infine, è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: "L'autore di questi gesti aveva alzato il tiro - ha osservato Valeria Cesarale, dirigente Digos - La perquisizione dell'automobile utilizzata dall'uomo per recarsi dall'officina a Equitalia ha permesso di ritrovare due bottiglie contenenti benzina". Nella giornata di ieri, l'uomo è stato raggiunto sul posto di lavoro dalla notifica consegnatagli dalla Polizia Giudiziaria e ha recepito il provvedimento senza commentare. (da ModenaToday)

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