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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Brindisi, farmaci scaduti nel servizio 118: quattro arresti per frode e peculato

I quattro sono tutti accusati di peculato, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata ai danni di un ente pubblico ma anche tentata somministrazione di medicinali scaduti

BRINDISI – C’era un’amica che aveva bisogno di farmaci per una flebo. A una zia serviva una soluzione fisiologica di acqua per dei lavaggi nasali. Venivano usati anche per favori ad amici e parenti i medicinali ospedalieri che l’Asl di Brindisi cedeva gratuitamente a un’associazione convenzionata con il 118, la Associazione volontari Fasano (Avf), che aveva la stessa sede legale ed era gestita dallo stesso responsabile di una cooperativa, la Getras, che garantiva servizio di primo soccorso presso la centrale Enel di Cerano e la centrale Enipower, oltre al servizio di trasporto in ambulanza per il consorzio San Raffaele di Ceglie Messapica.
Quattro persone sono state arrestate dai militari del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Brindisi al comando del maggiore Giuseppe Maniglio e del capitano Giuseppe Lorenzo, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in regime di domiciliari firmata dal gip del tribunale di Brindisi Tea Verderosa, su richiesta del pm Milto Stefano De Nozza.
L’operazione “Remedium” ha fatto luce sugli escamotage ai quali avrebbero fatto ricorso il responsabile e tre suoi stretti collaboratori dell’Avf, associazione con sede legale a Fasano che in virtù di una convenzione sottoscritta nel 2013 con la Asl di Brindisi si occupava del servizio di pubblica emergenza urgenza presso le postazioni Brindisi-Perrino e Brindisi-Porto.

Farmaci scaduti nel servizio 118: quattro arresti a Brindisi |Foto BrindisiReport

GLI ARRESTI - La “mente” del gruppo era appunto il responsabile dell’associazione (e della cooperativa Getras), il 58enne Raffaele Turchiarulo, di Brindisi. Insieme a lui sono stati arrestati: Giordano Guber, 47 anni, di Brindisi, considerato il referente di Raffaele Turchiarulo per la postazione di primo soccorso presente presso la centrale Enel; Dario Turchiarulo, 25 anni, di Brindisi, al quale secondo gli inquirenti spettava il compito di prelevare, durante la turnazioni presso la postazione 118 Brindisi-Perrino, il materiale occorrente all’infermeria di Cerano ed a sopperire alle eventuali richieste di Raffaele; Antonietta Zizzi, 51 anni, di Fasano, la quale, da quanto si legge nell’ordinanza, avrebbe fornito a richiesta i farmaci ed il materiale sanitario occorrente ai propri famigliari e conoscenti prelevandoli personalmente dalla postazione 118 oppure dalle dotazioni ospedaliere sfruttando le numerose conoscenze del personale sanitario in servizio al Perrino.
Le accuse di cui gli indagati devono rispondere sono a vario titolo di concorso in peculato continuato, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata perché commessa ai danni di un ente pubblico e tentata somministrazione di farmaci guasti e/o imperfetti perché scaduti di validità.

FARMACI E PRESIDI SANITARI - Le indagini sono partite da una denuncia presentata nell’ottobre del 2014 da due dipendenti dell’Avf. Per otto mesi, fino al giugno del 2015, i finanzieri hanno pedinato e intercettato gli indagati. Non solo. Il 19 maggio del 2015, le fiamme gialle effettuarono una perquisizione all’interno di due ambulanze, dell’infermeria gestita dalla Getras presso la centrale Enel, presso l’abitazione di Raffaele Turchiarulo e nella sede della Getras, trovando 355 farmaci e 1935 presidi medici (guanti, siringhe, striscette per la glicemia, garze sterili e altro ancora) comprati dall’Asl e consegnati all’Avf per il servizio di supporto al 118 (una parte di questi era scaduta, ma non è possibile accertare se siano mai stati somministrati prodotti scaduti ad altre persone). La cooperativa, insomma, dal 2013 al 2014 (come documentato dalla fatture sequestrate dalla guardia di finanza) aveva acquistato appena 68 farmaci e 72 presidi.
Il 72 per cento del materiale trovato nel corso della perquisizione era di provenienza ospedaliera e quindi poteva essere utilizzato solo entro i paletti previsti dalla convenzione stipulata con l’Asl (in scadenza il prossimo ottobre). Gli inquirenti stimano che il danno economico subito dall'azienda sanitaria sia di circa 4mila 200 euro. E va considerato fra l’altro che se la cooperativa avesse acquistato in farmacia i medicinali e i presidi, sicuramente lo avrebbe fatto a un prezzo nettamente superiore rispetto a quello sostenuto dall’Asl.

Operazione Remedium brindisi-2

LE INTERCETTAZIONI - Gli indagati parlavano dei farmaci e dei presidi sottratti al servizio sanitario in maniera abbastanza esplicita nel corso delle loro conversazioni telefoniche, agevolando (involontariamente) il lavoro della guardia di finanza. Durante una telefonata , infatti, Turchiarolo e Zizzi fanno riferimento a farmaci che dalla postazione del Perrino dovevano essere trasferiti a Cerano. “Eh si – afferma Trchiarulo – aveva fatto una lista, le altre cose le aveva prese Dario da là”. E Zizzi risponde: “Tu lasciali al Perrino”. Nel novembre del 2014, Raffaele Turchiarulo subì il furto della propria auto, una Mercedes, all’interno del quale si trovava una borsa con farmaci ospedalieri. Gli agenti della polizia locale di Fasano trovarono la macchina e segnalarono al 118 la presenza dei farmaci.
Chiamato da una operatrice che gli chiese come mai nel suo borsone si trovassero dei farmaci ospedalieri,Turchiarulo provò a cavarsela rispondendo: “Tutti quei farmaci miei sono”. Memore di questa esperienza, lo stesso Turchiarulo successivamente invitò Zizzi a non entrare un ospedale con un’auto carica di farmaci. “Tu, dentro la macchina – afferma il brindisino – cerca di non portare farmaci, cose, che ogni tanto si inventano alla portineria…e…fermano le macchine che escono…se ti trovano con quei farmaci, garze e cose varie, i guai ti fanno passare quelli”.  
Abbastanza eloquente è un altro dialogo nell’ambito del quale Turchiarulo afferma: “Senti che io poi ho preso pure quelle cose…qualche cosa…così ti do il cartone con tutte le cose che poi lo porti a Cerano”.  Gli indagati, secondo gli inquirenti, avevano avuto l’accortezza di rimuovere dalle confezioni portate alla centrale di Cerano le fustelle attestanti la provenienze ospedaliera. Ma in realtà tale accorgimento serviva a ben poco, perché “pure che togli la targhetta del codice a barre – riferisce Turchiarulo – sta comunque scritto” che si tratta di farmaci ospedalieri.
Varie persone si rivolgevano a Turchiarulo e ai suoi collaboratori per avere farmaci e presidi. Fra questi, come detto, parenti, conoscenti e persino il direttore sanitario di una grossa azienda che non poteva attendere i lunghi tempi prospettati da una farmacia per la consegna di un medicinale, rispetto alle sue necessità.

farmaci scaduti 118 brindisi 3-2

LA SOSTITUZIONE DI AMBULANZE - Uno dei sotterfugi ai quali si ricorreva per favorire la cooperativa, a discapito del servizio pubblico, era la sostituzione delle ambulanze. Bisogna infatti considerare che per ogni punto di soccorso ci vogliono un’ambulanza principale e una sostitutiva. Questa, però, da quanto appurato dagli inquirenti, esisteva solo sulla carta, poiché utilizzata per trasporti privati organizzati dalla cooperativa. Dalle indagini infatti è emerso che in due occasioni Raffaele Turchiarulo “ha effettuato il cambio delle ambulanze (principale con quella sostitutiva) nelle postazioni presidiate dalle associazioni – si legge nell’ordinanza – non per motivi tecnici o di manutenzione , ma semplicemente per effettuare trasporti privati commissionati alla Getras, utilizzando un’ambulanza più nuova e quindi più affidabile” per lunghe trasferte (ad esempio un trasporto con destinazione Bologna)".

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