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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Brescia

Ergastolo per l'omicidio della moglie, svolta clamorosa: si riapre il processo

Accolta la richiesta di revisione del processo per Bruno Lorandi, condannato all'ergastolo per l'omicidio della moglie Clara e in carcere ormai da dieci anni

Si riapre il caso dell'omicidio di Nuvolera. Per Bruno Lorandi, da dieci anni in carcere perché condannato all'ergastolo per l'omicidio della moglie Bruna, ci sarà infatti un nuovo processo. E' quanto scrive Il Giornale di Brescia, spiegando che è stata accolta la richiesta di revisione del processo perché "ci sarebbero nuovi elementi di prova". 

La moglie trovata morta in casa

Il 10 febbraio 2007, Clara Bugna, all'epoca 54 anni, fu trovata senza vita in casa, soffocata con la cinta dell'accappatoio stretta intorno al collo.

Lorandi venne accusato di aver premeditato tutto, nei minimi dettagli: una festa in azienda con i colleghi di lavoro per festeggiare il suo compleanno, il rientro a casa e la moglie trovata morta in soggiorno.

Ma secondo i giudici, Clara Bugna quella mattina non si alzò nemmeno dal letto e lì sarebbe stata uccisa. 

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(Bruno Lorandi, condannato all'ergastolo per l'omicidio della moglie Clara Bugna, foto Ansa)

Vent'anni prima la morte violenta del figlio

Nel 1986, il giovanissimo figlio della coppia, Cristian, fu trovato morto sulle montagne vicino casa. Aveva soltanto 10 anni. Dell'omicidio fu accusato proprio Bruno Lorandi. Arrestato e processo, l'uomo fu poi assolto per insufficienza di prove. 

Nel corso delle indagini ammise quanto successo, ricorda BresciaToday: il ragazzino sarebbe rimasto incastrato nel finestrino della sua automobile, e il padre non se ne sarebbe accorto se non quando ormai era troppo tardi. Bruno Lorandi aveva allora deciso di inscenare il rapimento e l'omicidio in montagna, così da non essere incolpato.

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(Bruno Lorandi e Clara Bugna durante i funerali del figlio Christian, in una immagine di archivio Ansa)

Venne incolpato lo stesso, ma poi assolto. Poi la morte di Clara Bugna. Per gli inquirenti fu Lorandi a ucciderla, per farla tacere per sempre: secondo l'accusa, la donna l'avrebbe sempre accusato della morte del figlio, senza mai perdonarlo.

Nuovo processo 

Ora sarà la Corte di Appello di Venezia a ridiscutere il caso il prossimo marzo. Lorandi, in carcere prima a Brescia, poi ad Alessandria e infine a Verona, ha gridato più volte più volte la sua innocenza, scrivendo perfino al presidente della Repubblica e al papa. 

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