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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Cani operati per trasportare droga nello stomaco | LE FOTO

Choc in Toscana: uno spacciatore di Pontedera usava due cani come corrieri della droga, aiutato da un veterinario che operava gli animali per inserire ed estrarre la cocaina. Arrestato

PONTEDERA (PISA) - L'uomo, a volte, può diventare il peggior amico del cane. A Pontedera, cittadina in provincia di Pisa, un rottweiler e un 'douge de Bordeaux' venivano trasformati in inconsapevoli corrieri della droga, presumibilmente proveniente dall'estero. I due cani venivano operati da un professionista veterinario compiacente che innestava all'interno del loro stomaco ovuli di cocaina. Una terribile agonia per gli animali, operati sia per inserire gli ovuli nell'addome, sia per estrarre la droga e rivenderla una volta arrivati a destinazione. Si tratta del primo caso del genere scoperto in Italia.

CANI OPERATI PER TRASPORTARE DROGA | FOTO



ARRESTATO IL PROPRIETARIO SPACCIATORE - Gli animali hanno tatuaggi e microchip stranieri sui quali i carabinieri della Compagnia di Pontedera, che hanno arrestato il proprietario dei cani, Massimo Pracchia di 32 anni, hanno avviato accertamenti insieme all'Interpol per scoprire la provenienza dello stupefacente. Pracchia è anche accusato di maltrattamento di animali in concorso con un veterinario non ancora individuato. L'utilizzo di cani corrieri di droga è stato scoperto dai militari quasi per caso, solo dopo l'arresto per detenzione e spaccio di droga dello stesso Pracchia, pregiudicato, considerato uno degli spacciatori di maggior livello della zona.

LA SCOPERTA AVVENUTA PER CASO - I carabinieri erano intervenuti nella sua abitazione in seguito alla segnalazione dei vicini che avevano denunciato lo scoppio di una lite all'interno della casa: una volta giunti sul posto, gli agenti avevano trovato nell'alloggio un chilo di cocaina e poco più di 24 mila euro in contanti, oltre a 95 grammi di hashish e 21 di marijuana, materiale per il confezionamento delle dosi, un telefono cellulare e 4 diverse sim card. Per l'uomo sono scattate le manette.

5 GROSSI OVULI DI COCAINA NELLO STOMACO DEL CANE - Nei giorni successivi, i militari hanno ricevuto la telefonata di una clinica veterinaria della zona: segnalava la presenza di cinque ovuli contenenti un chilo e mezzo di cocaina nello stomaco di un douge de Bordeaux che Pracchia aveva affidato all'ex convivente. La donna, all'oscuro di tutto, accortasi che il cane stava molto male, lo aveva portato alla clinica per farlo visitare. Da lì, dopo un'ecografia, la scoperta della cocaina stipata nell'addome dell'animale in 5 grossi involucri. Fortunatamente l'esemplare di dogue de Bordeaux è sopravvissuto all'operazione e adesso si trova al sicuro con l'altro animale posseduto dall'uomo, un rottweillwer. "I due animali avevano cicatrici ben fatte e lineari - ha affermato Di Meglio, il comandante dei carabinieri che ha condotto le indagini - di sicuro eseguite con un bisturi ad opera di un professionista veterinario che collaborava con Pracchia. Oltre alle ferite delle operazioni, i cani avevano anche un tatuaggio di riconoscimento e il rottweiler aveva anche un microchip che conferma il fatto che non sia stato censito in Italia".

PRIMO CASO SCOPERTO IN ITALIA - Purtroppo gli indizi per risalire al paese di provenienza degli animali sono ancora pochi. Una traccia da seguire potrebbe essere il tipo di filo utilizzato per ricucire i cani, ma dalle indagini è emerso che si tratta di un prodotto venduto in tutta Europa. "Stiamo cercando ancora i complici del malvivente - continua il carabiniere - e forse potrebbe esserci anche un terzo cane coinvolto nella triste vicenda. Il sistema che l'uomo utilizzava per spacciare la droga è davvero sofisticato e per adesso rappresenta un caso singolo in tutta Italia. Stiamo aspettando delle risposte dall'Interpol per sapere se ci siano stati casi analoghi in qualche parte dell'Europa".

INDAGINI - Le indagini hanno quindi permesso di appurare che lo spacciatore aveva nella sua disponibilità anche un rottweiler che sull'addome presenta una cicatrice del tutto analoga a quella dell'altro cane e che dimostra che nei mesi precedenti aveva subito la stessa sorte. Erano dunque i due animali a trasportare in Italia la cocaina che poi finiva sul mercato. I 2,5 kg di stupefacente sequestrato nella casa del pregiudicato hanno un valore di 300 mila euro, ma una volta tagliata la cocaina avrebbe fruttato almeno 15 mila dosi per un valore complessivo intorno ai 900 mila euro. (da PisaToday)

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