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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Carabiniere attaccato da un orso: "Ho avuto paura di morire, sono salvo grazie agli amici"

E' successo ad Andalo, in provincia di Trento. Il militare di 24 anni adesso sta bene. Ecco il suo racconto

E' apparso all'improvviso sul sentiero che costeggia il lago di Andalo, in provincia di Trento, meta di passeggiate serali per tanti villeggianti e residenti. E lo ha aggredito. Questa l'esperienza vissuta da un giovane carabiniere di 24 anni - originario di Vicenza ma di stanza in Trentino - attaccato da un orso (forse M57) sabato sera.

Il giovane, fuori servizio al momento dell'aggressione, adesso sta bene ma non dimentica come si sia salvato solo grazie all'intervento di alcuni ragazzi. L'animale, ha raccontato il carabiniere, è apparso all'improvviso sul sentiero che costeggia il laghetto alle porte del paese. Un'amica che era con lui sentendo i primi rumori si è allontanata; lui invece è rimasto e si è accorto della presenza del plantigrado a un paio di decine di metri da lui.

L'orso poi gli si è avvicinato, all'inizio limitandosi ad annusarlo. Poi l'ha colpito alla gamba, lui ha indietreggiato e a quel punto l'animale l'ha buttato a terra iniziando a graffiarlo. Il 24enne ha riportato diverse ferite, per fortuna nessuna profonda, a schiena, braccia e gambe. Ad attutire le unghiate è stato il piumino che il militare indossava. 

Il carabiniere è stato anche trascinato dall'orso e ha provato a difendersi lanciandogli contro smartphone e portafogli, ma ovviamente non è riuscito a fermarlo. Una volta raggiunta una staccionata però si è aggrappato arrivando a divincolarsi. L'animale ha provato ad attaccarlo di nuovo ma l'arrivo di alcuni ragazzi, allertati dall'amica della vittima, l'ha messo in fuga.

Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ne ha quindi disposto la cattura d'urgenza per motivi di sicurezza pubblica. L'orso, un esemplare di 121 chili e circa due anni e mezzo di età, è stato catturato mentre era ancora intento a rovistare nei cassonetti della spazzatura, in free ranging (sparando il narcotico all'orso libero) verso le 4 del mattino, con il supporto del personale veterinario specializzato. Le operazioni sono state seguite anche dal sindaco di Andalo, oltre che dal presidente della Provincia che è rimasto in collegamento costante con i forestali. L’orso è stato quindi trasportato al Centro di recupero fauna alpina di Casteller.

Si attende l'esame genetico per conoscere la sua identità. Con ogni probabilità è M57, orso che nei mesi scorsi aveva già manifestato un'indole "confidente" nei confronti dell’uomo, destando preoccupazione e venendo quindi monitorato nelle sue azioni. L'orso aveva infatti seguito molto da vicino alcuni escursionisti nei boschi dell'altopiano della Paganella, aveva fatto incursione nei centri abitati e aveva più volte rovistato nei cassonetti in cerca di cibo.

L'Enpa: "La Provincia incapace di gestire gli orsi in Trentino"

Una Provincia "incapace di gestire gli orsi, restia a fare informazione e applicare misure dissuasive e preventive che potrebbero rendere possibile la convivenza tra uomo e fauna selvatica": è il quadro delineato dall'Enpa dopo la cattura dell'orso che ad Andalo ha aggredito un carabiniere.

"Per prima cosa - scrive l'associazione animalista - intendiamo rivolgere i nostri sinceri auguri di veloce guarigione al giovane carabiniere, involontario protagonista di quanto accaduto. Ancora tutta da chiarire la dinamica dei fatti, anche a fronte del comunicato stringato e non esaustivo della Pat. Ma alcuni elementi diffusi dai media pongono seri dubbi sulla gestione del rapporto fra uomo e animali selvatici".

"Alcuni elementi - continua la nota dell'Enpa - ci fanno fortemente dubitare che la Pat abbia le necessarie competenze in tema di gestione della fauna selvatica. L’orso catturato sarebbe M57, un maschio in dispersione di circa 2 anni e mezzo, che avrebbe già in precedenza mostrato (secondo le notizie circolate) di essere particolarmente confidente verso le persone e particolarmente attirato dai rifiuti di cibo. Addirittura, sembra che poco prima di essere catturato sia stato filmato mentre sostava in mezzo ad una strada, frugando in alcuni sacchi di rifiuti, ed anche al momento della cattura rovistava nei cassonetti".

"Proprio il fatto che questi comportamenti erano già noti - prosegue l'associazione - ci fa chiedere quali azioni di dissuasione siano state poste in essere, al fine di tenerlo lontano dalle zone frequentate, in quali occasioni siano state attuate, quante volte e con che risultati. Già all’inizio di maggio, in occasione di alcuni video di giovani orsi (uno di questi potrebbe essere proprio M57) che rovistavano in cassonetti e addirittura frugavano nei sacchi di rifiuti abbandonati sul terreno, Enpa aveva scritto all’assessora Zanotelli e ai dirigenti di riferimento, per chiedere sia provvedimenti atti a disincentivare gli animali dalla ricerca di cibo nei centri abitati che ad esercitare il controllo sul corretto conferimento dei rifiuti, con le eventuali sanzioni, al fine di evitare l’abituazione alla presenza umana".

"Tutto ciò evidenzia come la provincia di Trento sia del tutto restia ad applicare quelle misure informative, dissuasive e preventive previste dal Pacobace (Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro-orientali, ndr) - conclude Enpa -. È dunque tempo che il Ministro, per il bene degli animali e dei cittadini. si riappropri pienamente della gestione degli orsi, animali particolarmente protetti e bene indisponibile dello Stato su cui la Provincia sembra muoversi in una totale autonomia e allo sbaraglio".

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