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Giovedì, 25 Aprile 2024
Bari

La Bridgestone chiude, Comune e Regione contro i giapponesi

Le istituzioni locali si mobilitano contro la chiusura dello stabilimento di Bari con una campagna di comunicazione: "Chiuderlo è un attentato alla vita di mille famiglie"

BARI - Un manifesto con la scritta "Harakiri is not a good business" ("l'harakiri non è un buon affare"), con tanto di katana giapponese infilzata in uno pneumatico, e una spilletta "Boycott Bridgestone" con un chiodo in bella vista.

Sono i protagonisti della campagna istituzionale di comunicazione internazionale contro la chiusura dello stabilimento della Bridgestone a Bari lanciati oggi dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e dal sindaco di Bari Michele Emiliano che hanno incontrato una delegazione dei lavoratori della Bridgestone insieme al presidente del Consiglio Regionale Onofrio Introna, all'assessore regionale al Lavoro Elena Gentile e a tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione del Consiglio regionale.

"Proviamo a reagire. La Bridgestone non è una fabbrica decotta e gli operai di Bari sono tra i migliori del mondo: noi produciamo pneumatici di grande qualità per le migliori case automobilistiche del mondo", ha detto Vendola per il quale il manifesto e la spilletta saranno "gli stendardi di una campagna internazionale di boicottaggio. È una prova d'orchestra di quello che intendiamo fare se la riunione del prossimo 14 marzo convocata al ministero dello Sviluppo Economico, dovesse rappresentare un nulla di fatto. Noi abbiamo bisogno che in quell'occasione il board europeo della Bridgestone cancelli l'aggettivo 'irrevocabile' rispetto alla scelta di chiusura che hanno annunciato con violenza, creando sconcerto e sgomento non soltanto tra i lavoratori, ma tra tutti i cittadini pugliesi".

"Non si possono cancellare con un tratto di penna - ha proseguito Vendola - cinquant'anni di straordinaria vicenda operaia e industriale. Noi intendiamo trasformare la vicenda della Bridgestone in un caso diplomatico-politico internazionale e pensiamo che il management giapponese debba riflettere attentamente. Racconteremo anche in Giappone qual è la superficialità e la violenza con cui alcune imprese pensano di operare, buttando sulla strada migliaia di operai e mettendo sul lastrico tante famiglie senza nessuna ragione economica. La Bridgestone è una fabbrica che continua a produrre profitti, che fa pneumatici di altissima qualità: la difenderemo con le unghie e con i denti".

Anche le motivazioni addotte dall'azienda nipponica, secondo cui ci sarebbero problemi legati alla logistica infrastrutturale, appaiono, per il presidente della Regione Puglia, del tutto infondate: "L'azienda dovrebbe essere un po' più seria, perché è una fabbrica che è a pochi metri dal porto, dall'aeroporto, dalla ferrovia e dall'autostrada e ha una posizione logistica perfetta. Credo che dopo cinquant'anni, accorgersi che si è in una collocazione scomoda mi pare che sia soltanto fiction", ha concluso Vendola. (da BariToday)

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