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Venerdì, 19 Aprile 2024
Città Venezia

Chiuso stabilimento balneare per razzismo e violenze: “Elevato allarme sociale”

Sigilli al Cayo Blanco di Sottomarina, comune di Chioggia. L’ultimo episodio registrato appena qualche giorno fa: un 43enne spintonato fuori dal locale e poi colpito a calci e pugni dai buttafuori perché si era ribellato

Il questore di Venezia ha sospeso l’attività di uno stabilimento balneare a causa della “escalation di episodi razzisti e violenti” che vi si sono verificati. Il Cayo Blanco di Sottomarina, comune di Chioggia, dovrà rimanere chiuso per due settimane: questo il provvedimento notificato da polizia e carabinieri.

L’ultimo degli episodi registrate, dice la questura, risale alla sera del 3 agosto, quando un uomo di 43 anni è stato prima spintonato fuori dal locale e, quando poi ha reagito, è stato violentemente colpito dai buttafuori con calci e pugni che gli hanno causato la frattura del perone e della mascella. Il 43enne è stato trasportato al pronto soccorso di Chioggia, dal quale è stato dimesso con una prognosi di trenta giorni. Nello stesso locale, qualche giorno prima, si erano verificati anche casi di discriminazione razziale, sempre secondo quanto riferisce la questura: “il personale della sicurezza aveva arbitrariamente impedito l’accesso ad un giovane ventenne di origine etiope”.

Stabilimento chiuso a Chioggia: "Elevato allarme sociale"

Dagli accertamenti effettuati dagli uomini del commissariato di Chioggia e dei carabinieri sarebbero emersi altri casi di violenza, spiegano ancora dalla questura, fra i quali un’aggressione avvenuta ai danni di un cliente che ha subito la frattura delle ossa nasali con prognosi di 20 giorni.

stabilimento cayo blanco chiuso chioggia 2-2-2

"I fatti accaduti hanno generato un elevato allarme sociale ed hanno evidenziato una non adeguata vigilanza del locale da parte del gestore, hanno pericolosamente minato diritti costituzionalmente garantiti quali la pari dignità sociale senza distinzione di sesso, razza, lingua e di religione, cui devono ispirarsi i comportamenti di ogni cittadino ed in particolare dei portatori di interessi pubblici quali i titolari di autorizzazioni di pubblici esercizi - si legge in una nota congiunta di questura e carabinieri -. Rappresentano pertanto una preoccupante minaccia all’ordine e alla sicurezza pubblica, aggravata da aspetti di deriva razziale, in special modo se riferiti ad un luogo di ritrovo per un significativo numero di giovani, quale quello considerato”.

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