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Sabato, 20 Aprile 2024
Città Bari

"Licenziato da Ikea per 5 minuti di pausa in più dopo 11 anni di lavoro"

La denuncia arriva dal sindacato Uiltucs sul caso di Claudio, lavoratore monoreddito e padre di due bimbi piccoli, dopo quello della mamma licenziata dallo store dell'azienda svedese a Milano

Una pausa di "cinque minuti più del dovuto" e per questo Claudio, lavoratore dell'Ikea di Bari, monoreddito e padre di due bambini piccoli, sarebbe stato licenziato. Questa la denuncia della Uiltucs, Unione italiana dei lavoratori dei settori turismo, commercio e servizi, che sta seguendo a livello nazionale le trattative con l'azienda svedese. Claudio avrebbe subito un prvvedimento "eccessivo e sproporzionato" dopo 11 anni "di lavoro impeccabile", spiegano dal sindacato.

Una vicenda che sembra parallela a quella della mamma 39enne licenziata dall'Ikea di Milano. "Anche a Claudio, come alla mamma lavoratrice di Milano, va tutto il sostegno della Uiltucs”, ha affermato Ivana Veronese, segretaria nazionale Uiltucs, che definisce "vergognoso" il licenziamento del lavoratore di Bari. La Uiltucs, nelle ultime settimane, ha avviato la campagna #CambiaIkea, che ha portato, secondo il sindacato, a una risposta che supera ogni migliore aspettativa: 25mila firme web e migliaia cartaceee, arrivate in appena una settimana. 

"Il provvedimento verso Claudio - aggiunge Giuseppe Zimmari, segretario generale della Uiltucs Puglia - è eccessivo e sproporzionato. L’azienda non ha poi avanzato tutte le contestazioni, appena avvenivano i presunti ritardi nel rientro in servizio dalla pausa, ma ha atteso di sommarle. Per questo per noi è un licenziamento senza dubbio illegittimo e sarà impugnato a livello legale. Daremo battaglia dal punto di vista sindacale, non ci fermeremo. Dobbiamo affrontare senza esitazione casi come questo, casi sintomatici che sembrano il tipico esempio del ‘colpirne uno per educarne cento’ che rifiutiamo con forza”. Per il segretario generale Uiltucs Bruno Boco “è necessario ora più che mai l’interessamento diretto di Ikea Italia che non può restare indifferente all’appello dei lavoratori. Manca meno un mese a Natale e la ripresa del dialogo, costruttivo e non di facciata, sarebbe un bellissimo regalo per tutti”.

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