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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Leggi ridicole: solo 5 anni all'assassino di mia figlia"

Una ragazza di soli 18 anni è stata investita e uccisa a Bologna da un giovane alla guida che aveva assunto cocaina: dopo la condanna "non esemplare", la mamma attacca la giustizia

BOLOGNA - La rabbia dei genitori di Lucia Varriale, uccisa lo scorso 5 marzo su via Stalingrado a Bologna da un'auto guidata da un giovane che aveva assunto droghe, era emersa già dopo la prima condanna: il pm aveva chiesto 15 anni, poi a Christian Alessandrini ne sono stati dati 7 e ora anche la riduzione della pena.

LO SFOGO DELLA MAMMA - "Non c'è giustizia. Se uno è imbottito di cocaina - racconta il suo dolore la mamma di Lucia - e corre a 120 all'ora al volante di un'auto, uccide una ragazza, un'altra la manda all'ospedale e dice di non aver visto le strisce se la cava con cinque anni. Poi tra buona condotta, indulti e quant'altro diventano anche meno".

PENA RIDOTTA A 5 ANNI - L'auto assassina che ha travolto la ragazza di soli 18 anni era guidata da un giovane di 31 anni che dopo aver assunto cocaina si era messo al volante spingendo la vettura ad una velocità di circa 100 chilometri orari. La Corte d'appello ha ridotto la pena per l'automobilista da 7 anni a 5 anni e 4 mesi e la madre della ragazza attacca: "Ribadisco quello che dissi dopo il primo grado - dice la mamma della giovane, Carmela Donadona - dite a tutti che si possono ubriacare e drogare, che possono investire le persone e ucciderle tanto si prendono solo cinque anni.

"CHI SI DROGA NON DEVE GUIDARE" - "Le leggi per questi reati sono ridicole. Il nostro codice della strada è stato fatto quando in Italia giravano poche decine di auto. Non esistono leggi appropriate, non esiste il reato di omicidio stradale e il ritiro definitivo per la patente. Questo è quello che vogliamo noi genitori che abbiamo avuto un dolore così grande. L'Italia è l'unico paese in Europa che ha leggi così miti in casi simili. Mia figlia era piena di vita e voleva vivere. Chi si droga non ha diritto a guidare un'auto, perché l'auto diventa un proiettile in mano ad uno così. Ci doveva essere una sentenza esemplare". (da BolognaToday)

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