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Venerdì, 29 Marzo 2024
Città Vercelli

"Siamo malati di Covid-19 ma il coronavirus non esiste"

Una delle storie più pazze dell'epidemia di coronavirus proviene da Vercelli: i dottori si sono dovuti confrontare con pazienti che, pur clinicamente positivi e perfino sofferenti a causa del virus, sostenevano che non si trattasse del virus

Una delle storie più pazze dell'epidemia di coronavirus proviene da Vercelli e la racconta oggi Roberta Petrino, responsabile del reparto di Medicina e Chirurgia d'accettazione e d'urgenza della Asl di Vercelli: "È capitato di doversi confrontare con pazienti che, pur clinicamente positivi e perfino sofferenti a causa del virus, sostenessero che non si trattasse di covid. Interpretavano il nostro intervento medico quasi come una costrizione. Pochi, per fortuna, ma è successo".

"Siamo malati di Covid-19 ma il coronavirus non esiste"

Il quotidiano racconta che Petrino si è ammalata di Covid-19 a marzo ed è tornata a dirigere il Pronto Soccorso soltanto otto mesi dopo. E oggi racconta che alcuni malati che arrivano al piano terra dell’ospedale Sant’Andrea dicono che è tutto un’invenzione. Che la piaga di cui parlano tutti e che stravolge le nostre vite non esiste. Ma la sua storia non è certo l'unica. Nelle scorse settimane abbiamo raccontato la storia di una coppia che si è ribellata al test del tampone all'ospedale Borgo Trento a Verona: "Sono un negazionista. E lo è anche mia moglie. Da qualche giorno aveva difficoltà respiratorie e venerdì abbiamo chiamato l’ambulanza. Al pronto soccorso pretendevano di farle il tampone ma lei si è rifiutata e alla fine ha lasciato l’ospedale", aveva raccontato fieramente in marito. E come non ricordare, anche se non si tratta di un negazionista, quello che è accaduto al commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini? Prima ha pubblicato un meme negazionista su Instagram, poi si è scoperto positivo

E poi ci sono quelli ancora più eccellenti. L'ormai ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha minimizzato per mesi gli effetti del virus prima di ammalarsi, e poi è tornato a farlo. Miguel Bosé è stato tra i più attivi negazionisti anche se ha perso la madre morta per Covid-19. Il tennista Djokovic ha seguito la stessa trafila, con in più una vena di no vax. Invece il premier britannico Boris Johnson: prima evocava l'immunità di gregge, poi è finito in terapia intensiva e oggi è uno dei capi di Stato e di governo più rigorosi nell'adottare precauzioni contro il dilagare dei contagi.

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