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Venerdì, 29 Marzo 2024
Roma

Costretta a tatuarsi il nome di lui in faccia: condannato

La Cassazione ha confermato la sentenza di secondo grado

La sua fidanzata era per lui un qualcosa di sua proprietà, al punto che, per rimarcare quella dominanza fisica e psicologica, l’aveva anche costretta a tatuarsi il nome di sul sopracciglio. Come fosse un marchio di fabbrica. Per questo alla fine la Cassazione ha confermato la sentenza con cui i giudici dei primi due gradi avevano condannato a sei anni e otto mesi un 41enne romano.

I due si erano conosciuti online e poi sono adnati a vivere insieme e è lì che è partito il calvario della donna. Da parte di lui c’erano sempre offese, minacce, botte, anche ai parenti di lei che tentavano di fare qualcosa per salvare la ragazza dalle vessazioni del 41enne. Non solo perché, sempre secondo quanto ricostruito dalle accuse, confermate anche dai giudici, la giovane era obbligata anche a leggere testi sacri cattolici.

In pratica ha vissuto nel terrore, chiusa in casa e sempre controllata dal compagno che non la lasciava mai sola. Fino a quando l’uomo non aveva insistito per quel tatuaggio. Un messaggio per tutti volto a rivendicare che quella donna era solo sua. L'11 maggio scorso la Cassazione ha confermato la sentenza per l’imputato, accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e la deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. Ora sta scontando la sentenza nel carcere di Frosinone.

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