Rimini, costringeva il fidanzato a prostituirsi per comprare borse e vestiti
Una giovane bolognese è indagata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Avrebbe obbligato il ragazzo a vendersi, concordando lei stessa gli appuntamenti con i clienti e tenendo per sé i soldi
Era lei a costringerlo a prostituirsi con altri uomini, per poter avere in cambio borse e vestiti firmati. Lei, una giovane di Bologna ma residente a Rimini, all'epoca 19enne, che obbligava il suo fidanzato, un coetano straniero che lavorava come dj nei locali della Riviera, a vendere il proprio corpo.
I fatti risalgono al 2012 e la ragazza è indagata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, dopo essere finita al centro di una maxi-inchiesta su un giro di prostituzione maschile tra Rimini e le Marche, coordinata dalla Dda di Ancona. Insieme a lei è indagato anche un 38enne marchigiano, che avrebbe più volte avvicinato il giovane dj con la richiesta di procurargli ragazzini minorenni con i quali avere raporti a pagamento.
"In un sms, però, era venuta a galla anche un’altra verità: lo stesso deejay aveva avuto rapporti omosessuali a pagamento. E quell’sms galeotto era stato intercettato e letto dall’allora fidanzatina riminese", scrive il Resto del Carlino. Secondo l'accusa, la ragazzina avrebbe spinto quindi il fidanzato a prostituirsi, concordando lei stessa gli appuntamenti con i clienti e tenendo per sé i soldi, per acquistare borse e capi firmati.
Poi le pretese della ragazzina si sarebbero fatte sempre più esigenti: "Non fai nulla, voglio più soldi o ti rovino", lo avrebbe minacciato pur di ottenere centinaia di euro per togliersi ogni capriccio alla moda, dal vestito alla vacanza. La giovanissima, sempre stando alle accuse, sarebbe persino arrivata a spacciarsi per il suo fidanzato inviando, al suo posto, sms dal contenuto erotico e con proposte di prostituzione ai clienti, pur di ‘guadagnare’ sempre più denaro.
Il prossimo 20 settembre comparirà davanti al gup di Ancona per l'udienza preliminare.