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Giovedì, 28 Marzo 2024
Città Milano

La pericolosa truffa delle finte pillole anti Covid in erboristeria

Denunciati sei negozianti. Quasi 650mila i flaconi sequestrati, se venduti avrebbero fruttato circa un milione di euro. Dentro c'erano intrugli non solo inutili contro il virus, ma anche potenzialmente nocivi

Erano venduti come farmaci per la prevenzione del Covid, in realtà erano intrugli potenzialmente nocivi. Circa 650mila confezioni, tra integratori alimentari e medicinali veri e propri, sono state sequestrate dalla guardia di finanza di Milano. Denunciati i sei negozianti che le avevano messe in vendita. Rispondono di  esercizio abusivo di professione, somministrazione e commercio di medicinali guasti e frode nell'esercizio del commercio. 

Le indagini sono nate nel gennaio del 2021 quando i finanzieri hanno notato, nella vetrina di un'erboristeria ispezionata, il volantino di un prodotto in pillole con la dicitura "Anti Covid-19 Tcm Prevention Formula Grannules for Global Use". Le successive analisi di laboratorio effettuate presso il dipartimento di Chimica dell'università di Milano e l'interessamento dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), hanno fatto emergere "una composizione difforme rispetto a quella dichiarata e la presenza di sostanze dannose per la salute dei consumatori". Nello specifico, sono stati rilevati "un considerevole numero di metalli pesanti potenzialmente dannosi per l'assuntore (arsenico, mercurio, cadmio, piombo, nichel, cromo e alluminio), di un antibiotico della famiglia delle 'tetracicline', di idrocarburi alifatici pesanti nonché di Naltrexone, sostanza antagonista farmacologicamente somministrata per ridurre il desiderio di assumere alcolici e droghe oppiacee". Tutto ciò in violazione della specifica direttiva europea per cui per cui gli integratori alimentari destinati alla commercializzazione in ambito Ue devono rispondere a determinate prescrizioni in tema di sicurezza, igienico-sanitaria, di informazioni al consumatore ed essere somministrati sotto controllo medico. 

Al dettaglio i prodotti sequestrati -  620.000 integratori e più di 23.000 farmaci - avrebbero generato un giro d'affari di oltre un milione di euro. 

Nel provvedimento di sequestro il giudice sottolinea come il provvedimento si renda necessario perché la vendita di questi prodotti "è dannosa non solo in generale per la presenza di sostanze pericolose quali metalli pesanti" o sostanze che devono essere somministrate "solamente sotto controllo medico", ma anche per quanto scritto sull'etichetta, ossia che "tali prodotti possono offrire a chi li consuma una protezione dal contagio Covid". Ciò, secondo il gip Salvini, "induce i consumatori ad allontanarsi dagli strumenti che invece, come i vaccini, offrono una effettiva protezione e contribuisce altresì a far assumere, come conseguenza, comportamenti meno attenti nelle quotidiane regole preventive. Ciò comporta un danno quindi non solo per il consumatore ma per l'intera collettività che è in tal modo più esposta, da comportamenti imprudenti altrui, ai pericoli del contagio". 

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