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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Como

Detenuto morde alla mano un agente, il sindacato: "Speriamo finisca presto questo massacro"

La denuncia del Sappe sull'aggressione a un agente della polizia penitenziaria nella casa circondariale di Como

Un agente della polizia penitenziaria è finito in ospedale dopo essere stato aggredito a morsi da un 25enne detenuto nel carcere di Como. A denunciare l'accaduto la segreteria generale del sindacato Sappe, che parla di "ennesima aggressione al personale di polizia penitenziaria che lavora nelle carcere in Lombardia".

Secondo il racconto del segretario lombardo del Sappe Alfonso Greco, "nella casa circondariale di Como, un detenuto di origini africane, di 35 anni circa, si è scagliato improvvisamente contro un assistente capo mentre veniva accompagnato in infermeria". "Il detenuto è riuscito a dargli un forte morso, tanto da procurargli delle ferite profonde sulle dita della mano sinistra – ha aggiunto Greco - Solo grazie all’intervento di altro personale prontamente intervenuto non si hanno avuto ulteriori conseguenze. Accompagnato al pronto soccorso del nosocomio cittadino, l’assistente capo è stato dimesso con una prognosi di 10 giorni. Il detenuto responsabile dell’aggressione era stato arrestato mesi fa dalla polizia per droga e resistenza e aggressione a pubblico ufficiale. Speriamo finisca presto questo massacro nei confronti della polizia penitenziaria".

Solidarietà ai colleghi di Como è arrivata anche da Donato Capece, segretario generale del Sappe. "Quel che è accaduto, di una violenza inaccettabile, ci ricorda per l'ennesima volta quanto sia pericoloso lavorare in un penitenziario".

"Ogni giorno – ha detto Capece - giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. E allora è mai possibile che nessuno, al ministero della Giustizia e al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, abbia pensato di introdurre anche per la Polizia Penitenziaria ed i suoi appartenenti, per fronteggiare ed impedire aggressioni fisiche e selvagge, strumenti come quelli in uso a polizia di Stato e carabinieri, ossia pistola 'taser' e spray al peperoncino?".

Il sindacato ha rinnovato quindi "la richiesta di un incontro con i vertici del ministero della Giustizia e dell’amministrazione penitenziaria per affrontare gli eventuali interventi da adottare, come ad esempio proprio le tutele da assicurare al personale in servizio?".

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