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Venerdì, 29 Marzo 2024
Agrigento

Sequestrano e torturano tre ragazzi disabili, poi pubblicano i video su Facebook

I carabinieri hanno fermato tre giovani con le accuse di tortura e sequestro di persona. I tre indagati restano in carcere

Ordinanza cautelare in carcere per i tre ragazzi di Licata, in provincia di Agrigento, fermati con l'accusa di aver sequestrato, deriso, picchiato e torturato tre disabili. Lo ha disposto il gip di Agrigento, Alessandra Vella, all'indomani dell'udienza di convalida del fermo dei tre indagati, tre ragazzi di 23, 26 e 36 anni. I tre indagati, difesi dall'avvocato Santo Lucia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Tra le accuse anche quella di aver filmato con gli smartphone le sevizie che sono state poi diffuse sui social diventando virali.

Disabili sequestrati e seviziati: i tre indagati a Licata restano in carcere

Il giudice non ha convalidato il fermo ritenendo che non vi sia il presupposto del pericolo di fuga, ma ha disposto ugualmente la custodia in carcere giudicando solido il quadro indiziario. "Il grave reato di tortura - ha sottolineato il procuratore Luigi Patronaggio che ha condotto l'inchiesta insieme al sostituto Gianluca Caputo - è stato introdotto nel nostro ordinamento solo con la legge 110 del 2017, dopo che l'Italia era stata sanzionata dalla Unione Europea per la mancata applicazione della Convenzione di New York del 1984. L'applicazione della nuova figura di reato ha permesso di tutelare in modo più completo e severo la dignità delle persone offese le quali hanno subito oltre ai danni fisici anche irreparabili danni morali che hanno mortificato in modo permanente la sfera più intima della persona umana".

Le indagini dei carabinieri proseguono per accertare eventuali altri episodi di cui si sarebbero resi protagonisti e identificare alcuni complici.


 

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