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Sabato, 20 Aprile 2024
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Fabiano, il dj cieco e tetraplegico che adesso chiede soltanto di morire: il suo video appello

"Sono a letto in una notte senza fine": il suo appello per l'eutanasia al presidente Mattarella

MILANO - Da più di due anni è in un letto immobile, senza vedere nulla. Le uniche cose che gli sono rimaste sono i ricordi e la sua Valeria, che gli dà la voce e il sostegno. Eppure Fabiano Antoniani - ragazzo milanese “molto vivace, un po’ ribelle” - non è triste, non è depresso. Però, vuole, rivendica, la possibilità di scegliere da solo per la sua vita, la libertà di dire basta per l’ultima volta. 

Giovedì, Fabiano ha iniziato la sua battaglia per “vivere libero fino alla fine”. Lo ha fatto con un video dedicato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in cui ha ripercorso la sua esistenza - bella, piena, vissuta.  

“Signor presidente, sono stato un ragazzo molto vivace, un po’ ribelle”, dice Valeria, che dà la voce al suo fidanzato, che fa fatica anche a parlare. “Nella vita ho fatto di tutto: l’assicuratore, il geometra, il broker”, spiega mentre scorrono le sue immagini da ragazzo spensierato e felice. “Ho lavorato per un team di motard, correvo anche in motocross, ma la mia passione più grande è sempre stata la musica - il racconto di Fabiano -. Così sono diventato Dj Fabo, suonare per gli altri mi rendeva felice, mi permetteva di sognare e dare un tocco magico alla mia vita”.

VIDEO | L'appello di Fabiano: "Sono a letto in una notte senza fine"

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Proprio la musica gli cambia la vita. “Mi trasferisco in India - racconta Fabiano -, dove in poco tempo iniziano a chiamarmi ovunque. Ho incontrato persone fantastiche e vissuto momenti indimenticabili. Tutto questo con una persona speciale, Valeria, la mia ragazza, che ora mi presta la sua voce per rivolgermi a lei, presidente, perché faccio molta fatica a parlare”. 

Ed è qui che il video diventa nero, cambia insieme alla vita di Dj Fabo. “Il 13 giugno 2014 sono diventato cieco e tetraplegico, a causa di un incidente in macchina”. Ma Fabo non si è arreso, ha provato a lottare, purtroppo inutilmente. “Ho provato a curarmi, anche sperimentando nuove terapia. Mi sento in gabbia, non sono depresso ma non vedo più e non mi muovo più. Da più di due anni - dice la voce di Valeria, che intanto è diventata triste - sono bloccato a letto in una notte senza fine”. 

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