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Giovedì, 28 Marzo 2024
Chieti

Donna attaccata da un animale che si porta via il suo cagnolino: "Era un lupo"

L'episodio a Palombaro, ai piedi della Majella. Nulla da fare per il povero cane che non ha avuto scampo, la padrona è stata invece medicata in ospedale. Ora è caccia al predatore che da giorni viene avvistato in paese. Per il sindaco si tratta di un lupo, ma l'Enpa nutre dei dubbi e chiede ulteriori verifiche: "L'occhio può ingannare, solo il Dna può indicare la specie di appartenenza"

Lupi o cani randagi che siano, qualche motivo per essere preoccupati c'è. A Palombaro, piccolo comune in provincia di Chieti, una donna di 56 anni è stata aggredita da un animale (che potrebbe essere proprio un lupo) insieme al suo cagnolino. Ad avere la peggio è stato proprio il "quattrozampe" di cui si sono perse le tracce. Nelle scorse settimane altri due episodi simili sono avvenuti a Vasto, sempre in provincia di Chieti ma questa volta sul litorale, dove un animale selvatico (anche in questo caso non si sa se sia un lupo, un cane di grossa taglia o un "ibrido") ha attaccato prima due bambini sulla spiaggia e poi una donna

Aggressione a Palombara: il predatore fugge via con il cagnolino

Ma torniamo a quanto avvenuto domenica mattina a Palombaro, piccolo borgo ai piedi della Majella. A informare di quanto accaduto è stato il sindaco Consuelo Di Martino. Che così ricostruisce i fatti: "La nostra concittadina - ha spiegato - è uscita questa mattina (ieri, ndr) con il suo cagnolino al guinzaglio. In prossimità dell'hotel Vittoria, in pieno centro, è stata aggredita da un lupo che si è avventato contro il cane. Lei è riuscita a strapparlo dalle grinfie dell'animale e stava correndo verso casa, quando il lupo le è saltata addosso, buttandola a terra e portando via con sé il cagnolino". 

Un episodio tremendo raccontato dalla donna, che è stata poi accompagnata dal marito a Casoli per un primo soccorso e poi in ospedale a Lanciano. In tarda mattinata è stata dimessa con una valva gessata al braccio, lamenta anche dolori a un ginocchio. Lo choc però è stato enorme. Anche perché il predatore si è portato via il suo cagnolino. Il primo a intervenire sul posto è stato il vice sindaco Giuseppe Di Nardo che ha allertato i soccorsi. Sono stati chiamati i carabinieri forestali, che anche nei giorni passati hanno ricevuto segnalazioni della presenza del lupo in paese, e quelli della stazione di Palombaro, i veterinari della Asl e l'Ente parco.

Non è tutto perché nelle stesse ore lo stesso esemplare si è reso protagonista di un altro attacco. "Ho saputo che anche ieri sera ha aggredito un altro cane, di un cittadino inglese" ha riferito il sindaco Di Martino. "Sono state allertate tutte le autorità competenti. Si tratta di un comportamento piuttosto anomalo, pertanto, potrebbe trattarsi di un esemplare potenzialmente pericoloso. Sicuramente è affamato e potrebbe trattarsi di un fuori branco, quindi potrebbe avere anche qualche problema. Raccomandiamo la massima cautela e se qualcuno dovesse avvistarlo, è pregato di contattarci".

Perché l'Enpa ha dei dubbi che si tratti di un lupo

Il presunto lupo nei giorni scorsi è stato anche avvistato e fotografato. L'Enpa (Ente nazionale protezione animali) chiede però che vengano condotte accurate verifiche, anche attraverso l'analisi genetica di eventuali reperti biologici, per accertare l'esatta dinamica dei fatti e la specie dell'animale coinvolto perché non è detto che si tratti di un lupo. "Come unanimemente riconosciuto dalla comunità scientifica - spiega l'associazione in una nota - a prima vista è impossibile distinguere alcune razze di cani da un lupo. Pensiamo, ad esempio a quanto sia facile confondere un esemplare di pastore cecoslovacco con uno lupo. Solo l'esame del Dna permette di accertare con assoluta e scientifica certezza la specie di appartenenza. Insomma, anche se in perfetta buona fede, l'occhio può ingannare".

Lo conferma pure uno studio dell'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra) sugli eventi predatori denunciati in Italia tra il 2015 e il 2019. Per circa un terzo dei casi - 3.660 su circa 18mila, scrive l'Ispra - le autorità veterinarie non sono state in grado di stabilire con certezza se le predazioni fossero state compiute da un cane o da un lupo.

Sul caso di Palombaro l'Enpa invita tutti, autorità e istituzioni, alla massima cautela, anche perché secondo le prime ricostruzioni - una delle quali fatta proprio dal sindaco - il presunto "lupo" avrebbe avuto un comportamento anomalo per la sua specie. Insomma, l'associazione chiede di non giungere a conclusioni affrettate e di aspettare che le analisi facciano chiarezza. 

"Con l'evidente rischio che questa vicenda venga strumentalizzata per alimentare le campagne d'odio e gli allarmismi non solo contro i lupi, ma più in generale contro tutti gli animali selvatici. È una visione biocida che - conclude Enpa - non appartiene né a noi né alla maggioranza degli italiani, e che rispediamo con forza ai suoi sostenitori: lupi e orsi sono specie particolarmente protette e tali devono rimanere".
 

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