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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Niente ordini da una donna": facchino musulmano si licenzia

Un dipendente egiziano di un hotel di Venezia ha firmato le proprie dimissioni, salvo poi essere riassunto: ora riceverà gli incarichi da un uomo. Critico l'assessore Donazzan: "Meglio lasciare il posto a un italiano disoccupato"

VENEZIA - Per questioni religiose e culturali non può prendere ordini da una donna. E allora, senza pensarci due volte, un facchino egiziano in servizio all'hotel Danieli di Venezia ha stracciato il proprio contratto di lavoro. Tutto per "colpa" della governante, sua superiore.

L'uomo ha fatto presente il problema: la direzione, tuttavia, ha affermato che non poteva certo privarsi di una figura che lavorava da anni con loro per motivi ideologici. L'addetto egiziano, però, dopo un certo periodo alla ricerca di una nuova occupazione, si è "scontrato" con la crisi economica. Non trovando occupazione, è tornato quindi al Danieli. La dirigenza, evidentemente conoscendo la sua professionalità, ha deciso di trovare un compromesso: l'uomo potrà tornare a lavorare e i turni verranno formulati in modo che ci sarà sempre un persona del suo sesso a far da tramite con il suo superiore donna.

Elena Donazzan, assessore regionale all'Istruzione, formazione e lavoro, ha criticato il reinserimento in organico del cittadino musulmano: "Avrei preferito si licenziasse, lasciasse il posto a un italiano magari padre di famiglia, più rispettoso della nostra civiltà e cultura e magari fosse tornato a casa sua a prendere ordini da un uomo". "Avremmo risolto così - precisa Donazzan - una serie di problemi, quella di un disoccupato italiano in meno e quella di un extracomunitario rimpatriato in più, con meno costi sociali complessivi e maggiore coesione culturale". (da VeneziaToday)

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