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Giovedì, 28 Marzo 2024
Città Foggia

Falsi matrimoni per il permesso di soggiorno: 19 arresti

In provincia di Foggia scattano gli arresti: venivano organizzate nozze fittizie per agevolare l'immigrazione. Un business illegale da 10mila euro a matrimonio.

In provincia di Foggia scattano arresti nell'operazione Casablanca: venivano organizzati matrimoni fittizi per agevolare l'immigrazione. Un business illegale da 10mila euro a matrimonio. 19 gli indagati (8 colpiti da custodia in carcere e 11 agli arresti domiciliari): sono ritenuti responsabili dei reati di favoreggiamento dell’immigrazione illegale. E' stato neutralizzato un articolato gruppo attivo nella provincia: tre cittadini marocchini, tutti residenti a Foggia, e undici italiani.

La prima segnalazione un anno fa

Le indagini sono durate circa sei mesi e sono state condotte dalla Compagnia Carabinieri di Manfredonia sotto l’attento e accurato coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia: la prima segnalazione dell’Ambasciata d’Italia in Marocco risale a un anno fa, e riguardava presunte irregolarità riscontrate nella documentazione prodotta da una donna di Manfredonia per la registrazione di un matrimonio contratto in quel Paese con un giovane del posto. 

Nel mese di maggio dello scorso anno, infatti, l’Ambasciata d’Italia a Rabat aveva inviato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia una nota informativa, segnalando che una cittadina italiana, di Manfredonia, aveva richiesto un certificato di idoneità matrimoniale riguardante un cittadino marocchino, esibendo una busta paga apparentemente non veritiera, e che tale episodio consentiva perciò di ritenere potesse trattarsi di un matrimonio “di comodo”. 

Da 7mila a 10 mila euro a matrimonio

È emerso un consolidato e lucroso sistema per introdurre in modo apparentemente legale cittadini marocchini, uomini e donne, in Italia. I tre indagati stranieri, considerati il perno dell'attività illecità, individuavano in Italia le persone disposte, previo compenso di 2mila euro, a contrarre il matrimonio all'estero. Avuta la loro complicità, i nubendi venivano dotati di biglietto aereo e inviati in Marocco, dove, una volta sposati, producevano la documentazione presso l'Ambasciata d'Italia per il rilascio del visto d'ingresso del coniuge. Tornati in Italia erano poi obbligati a una breve convivenza con il consorte, per il tempo strettamente necessario al rilascio del permesso di soggiorno. Veniva poi attivata la pratica di separazione, per poter poi contrarre un nuovo matrimonio. Gli stranieri nel frattempo facevano perdere le loro tracce.

Imponente il giro di affari. Per ogni matrimonio le cifre si aggiravano complessivamente tra i 7mila e i 10mila euro. La celebrazione del matrimonio così "combinato" consentiva quindi al cittadino extracomunitario di ottenere il presupposto legale perché gli venisse rilasciato il permesso di soggiorno, sulla base però di una circostanza (il matrimonio stesso) che, in realtà, era fittizia, ma idonea a trarre in errore il funzionario che, provvedendo a rilasciare il visto di ingresso o di permanenza in Italia metteva in tal modo lo straniero in condizione di regolarizzare la propria presenza sul territorio. Inoltre, in ognuno dei casi accertati era comunque emerso il fine di lucro sia dei nubendi sia degli organizzatori.

"Forte propensione a delinquere"

Ad attività investigative concluse, la Procura della Repubblica di Foggia ha ritenuto sussistere le esigenze cautelari nei confronti dei cittadini italiani che, oltre ad essersi prestati ad andare in Marocco per contrarre il matrimonio con il cittadino straniero, ne abbiano chiesto poi anche la trascrizione in Italia per la richiesta del relativo visto. Essi infatti, a differenza degli altri, hanno dimostrato una più forte propensione a delinquere, formulando un atto ideologicamente falso che consentiva l’ingresso in Italia a perfetti sconosciuti che, in tal modo, potevano così permanervi.

Parla il comandante provinciale Aquilio

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