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Giovedì, 25 Aprile 2024
Perugia

Vendeva falsi tamponi positivi per ottenere il green pass: arrestato farmacista

In manette il collaboratore di una farmacia di Foligno, accusato di corruzione e falsità in documenti informatici pubblici con efficacia probatoria: per lui sono scattati gli arresti domiciliari

In cambio di denaro forniva dei falsi tamponi positivi ai suoi clienti, in modo da permettergli di ottenere il green pass senza sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid. Per questo motivo è finito in manette un farmacista di Foligno, in provincia di Perugia: per lui sono scattati gli arresti domiciliari Il giudice per le indagini preliminari di Spoleto ha emesso una misura cautelare degli arresti domiciliari per reati di corruzione e falsità in documenti informatici pubblici con efficacia probatoria, a carico di un collaboratore di una farmacia di Foligno, accusato di avere più volte, in cambio di modeste somme di denaro, simulato l’accertamento della positività al Covid-19 dei corruttori o di loro familiari e di avere inviato all’autorità sanitaria regionale falsa documentazione attestante l’esito positivo del test antigienico.

Nessuna delle persone sottoposte al finto test era vaccinata contro il Covid-19 e lo scopo del falso referto di positività era, secondo l’accusa, quello di ottenere indebitamente una falsa certificazione verde della durata di 9 mesi, al termine del periodo minimo di isolamento. Oltre all’arrestato, sono attualmente sottoposte a indagini 9 persone, in qualità corruttori e concorrenti nelle singole falsità. Sono in corso gli accertamenti per capire quali canali di comunicazione sono stati utilizzati per far incontrare le richieste dei corruttori e il farmacista.

Sono risultati totalmente estranei ai fatti i responsabili e gli altri dipendenti della farmacia, con la direzione che ha collaborato con la polizia giudiziaria per svelare il raggiro.Secondo la Procura il farmacista si sarebbe fatto pagare tra i 70 e i 100 euro a persona. Per la Procura le condotte del farmacista e delle persone che hanno pagato per ottenere il green pass non solo avrebbero provocato l’accesso di persone non vaccinate e non immunizzate a luoghi riservati ai possessori di certificato verde, ma anche l’alterazione dei dati statistici sulla base dei quali le autorità sanitarie stabiliscono la portata e la durata di misure restrittive della circolazione di tutti i cittadini. Le indagini sono iniziate a gennaio ed eseguite dai Carabinieri della Stazione di Valfabbrica e del Radiomobile della Compagnia di Assisi.

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