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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Città Crotone

Falso "cieco totale" picchiava e schivava colpi durante la rissa

Scatta il sequestro di beni mobili e denaro per 60mila euro nei confronti di un trentunenne veronese residente a Crotone: così l'hanno smascherato

Ora è nei guai fino al collo. Risultava cieco totale e per questo percepiva la pensione di invalidità, ma le telecamere del pronto soccorso di Crotone lo hanno "immortalato" mentre picchiava duro e schivava decine di colpi durante una rissa scoppiata nel nosocomio calabrese. E' bastato questo alla Guardia di Finanza di per avviare accertamenti ed eseguire, su disposizione del Gip, il sequestro di beni mobili e denaro per 60mila euro nei confronti di un trentunenne veronese residente a Crotone.

Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di ricostruire tutto l'iter che ha portato l'indagato ad avere il riconoscimento dell'invalidità per cecità assoluta con i conseguenti benefici assistenziali che, secondo la ricostruzione degli investigatori, non sarebbero mai dovuti essere erogati. E' stata passata a setaccio tutta la documentazione medica prodotta dall'interessato per l'ottenimento della prestazione assistenziale; infatti, è stato appurato come l'uomo, dopo aver ricevuto il parziale diniego dall'INPS di Parma, dove in quel periodo era residente, che gli concedeva la pensione di invalidità ma non anche l'indennità di accompagnamento, avesse presentato una nuova richiesta, questa volta presso l'INPS di Crotone al quale, per superare l'ostacolo della competenza territoriale, dichiarava falsamente di essere residente nella città pitagorica.

Con questo espediente il falso cieco era riuscito a farsi riconoscere, oltre alla pensione di invalidità civile per cecità totale, anche la relativa indennità di accompagnamento, così incamerando, dal 2018 e fino ai primi mesi del 2021, benefici economici per circa 60 mila euro.

In tale contesto è apparso singolare agli inquirenti l'evento eccezionale della fulminea ripresa della vista che l'indagato, di propria iniziativa, a fine 2020 ha comunicato all'Ente previdenziale per l'aggiornamento della sua posizione clinica. La gravità degli indizi raccolti ha indotto il Pubblico Ministero a contestare all'indagato l'ipotesi reato di "truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche" e a richiedere al competente GIP il sequestro, anche nella forma per "equivalente", di beni immobili, mobili e disponibilità finanziarie per l'esatto ammontare delle somme illecitamente percepite.

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