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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Firenze, allarme formaggio pericoloso: scatta il ritiro dai negozi

Un bambino di 14 mesi è stato ricoverato all'ospedale pediatrico Meyer. Si sospetta che il malore sia legato al consumo di un formaggio a pasta molle

FIRENZE - A seguito di un caso di probabile sindrome emolitico – uremica in un bambino di 14 mesi ricoverato all’ospedale pediatrico Meyer è stata immediatamente avviata dall’unità funzionale Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare dell’area fiorentina un’indagine epidemiologica che ha portato a sospettare che la causa della malattia possa essere collegata al consumo di formaggio a pasta molle di origine rumena.
 
I CONTROLLI - Dagli accertamenti eseguiti, come riporta Firenze Today, risulta che il bambino aveva consumato formaggi della ditta rumena SC Bradet s.r.l. che aveva già avviato in data 9 marzo 2016 il ritiro precauzionale dei propri prodotti a base di latte (formaggi) a causa della presenza di Escherichia coli “O26:H11” in alcuni campioni. Tale contaminazione sarebbe riconducibile ad una epidemia che ha colpito 14 bambini in Romania dal 24 gennaio ad oggi. La sindrome emolitico – uremica provocata da Escherichia coli “O26:H11” colpisce in maniera seria i bambini mentre ha una sintomatologia più lieve e prevalentemente intestinale sugli adulti.
 
STOP ALLE VENDITE - I servizi di sicurezza alimentare stanno accertando l’effettiva presenza del prodotto segnalato in commercio e se l’alimento verrà trovato sarà allontanato dalla vendita e immediatamente sequestrato. Come sempre accade in questi casi la segnalazione è stata diramata dagli operatori a livello regionale.

COSA FARE - Nonostante le notifiche di allarme e i sopralluoghi in atto per il ritiro del prodotto si invita chiunque sia in possesso di prodotti a base di latte della ditta SC Bradet s.r.l. a non consumarli e riconsegnarli al più presto all’esercizio dove sono stati acquistati.

L'AZIENDA - Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Mediafax, l'azienda nega ogni responsabilità: "I prodotti lattiero-caseari della Bradet non hanno nulla a che vedere con l'ondata di E.coli che ha colpito diversi bambini" ha spiegato Marius Badea, proprietario dell'azienda che proprio in questi giorni ha annunciato una ricapitalizzazione da dieci milioni di euro che dovrebbe portare la Bradet in cima al settore caseario rumeno.

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