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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Calci e pugni al vicepreside dopo un rimprovero al figlio, scattano le manette

Arrestato un pregiudicato di 38 anni. Il pestaggio lo scorso 10 febbraio in una scuola media di Foggia davanti agli studenti e al personale scolastico. Tutto sarebbe nato da un banale rimprovero

Calci e pugni al vicepreside che aveva rimproverato il figlio. A una settimana di distanza dall'aggressione, avvenuta lo scorso 10 febbraio nella scuola media 'Leonardo Murialdo' di Foggia, il responsabile del pestaggio è finito agli arresti domiciliari . L'arresto è stato eseguito dalla polizia. L'uomo, un 38enne pregiudicato, è accusato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale e lesioni gravi. 

Foggia, vicepreside picchiato dal padre di un alunno

Tutto sarebbe nato da un banale rimprovero che il vicepreside ha rivolto al figlio del 38enne il giorno prima. Il docente aveva rimproverato il ragazzo perchè all’uscita di scuola aveva spinto alcune compagne in fila davanti a lui, rischiando di farle cadere. Tanto è bastato per scatenare la reazione furiosa del genitore che il giorno dopo è entrato a scuola, ha raggiunto l'insegnante e lo ha picchiato brutalmente sotto gli occhi attoniti degli studenti e del personale scolastico. 

In seguito all’aggressione, il docente ha riportato una prognosi di 30 giorni per lesione del setto nasale e traumi all’addome. 

Il provvedimento del Questore

Il Questore di Foggia, Mario Della Cioppa, ha provveduto a firmare la proposta al Tribunale di Bari per l'applicazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, "in considerazione della pericolosità sociale del soggetto".

La solidarierà del ministro Fedeli

"Quelli di Foggia sono fatti gravi - ha commentato la ministra Fedeli all’indomani dell’episodio - La violenza fisica o verbale non è mai tollerabile. E lo è ancor meno quando si verifica all’interno di una scuola".

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La ministra ha fatto anche sapere di aver contattato l’insegnante per manifestargli la propria vicinanza e quella del Miur. Sì perché la scuola, ha aggiunto Fedeli, "è il luogo dove alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi dobbiamo insegnare il rispetto dell’altro, la convivenza civile. Tutti temi su cui la comunità educante sta facendo sforzi enormi. Le famiglie sono una parte importante di questo lavoro educativo e sconvolge pensare che un genitore possa entrare in una scuola e compiere atti simili. Sono fatti che danneggiano profondamente il rapporto scuola-famiglia, che interrompono bruscamente la corresponsabilità educativa e che vanno condannati con forza". 

Scuola, insegnanti in balia di genitori e bulli

Sono almeno cinque da inizio anno i casi di insegnanti aggrediti o umiliati da studenti bulli o, peggio, dai loro genitori. Il primo episodio lo scorso 10 gennaio in una scuola media di Avola, dove un docente di educazione fisica è stato picchiato da una coppia di genitori (47 anni lui e 33 lei), per aver rimproverato il figlio 12enne durante una lezione, mentre una ventina di giorni dopo, nel Casertano, una professoressa d’italiano è stata accoltellata in classe da un suo alunno

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