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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Fortuna Loffredo, le rivelazioni shock: "I pedofili qui si giocano i bambini a carte"

Nuovi dettagli raccapriccianti sulla rete di pedofili di Caivano. Pietro Loffredo, il padre di Fortuna: "Caputo è una bestia". Il presidente della Repubblica Mattarella chiede un'inchiesta "rapida, ampia e severa" per fare luce su un caso che ha sconvolto l'Italia intera

Emergono nuovi dettagli raccapriccianti sulla rete di pedofili che agiva a Caivano, al Parco Verde. Raimondo Caputo, 43 anni, accusato di aver violentato e ucciso la piccola Fortuna Loffredo, buttandola giù dall'ottavo piano, si è difeso incalzato dagli inquirenti nell'ultimo interrogatorio: "Non ho ucciso Fortuna, non ero lì quando lei è caduta, né ho mai commesso abusi sessuali".

Secondo il Giornale però gli "orchi" della zona "si giocavano" i bambini a carte. Giocavano a scopa e promettevano in pegno una "fidanzatina" o un "fidanzatino". A confermare questo retroscena allucinante al quotidiano è stato uno degli uomini che ha fatto esplodere il caso. Era molto ampia la rete dei pervertiti che abusavano dei bambini. Resta tutto da decifrare il ruolo dei genitori delle vittime: alcuni distratti, altri forse complici dell'orrore. 

Contro Caputo per ora c'è la testimonianza della più piccola delle sue tre figliastre che ha confessato a un'assistente sociale che si occupa del suo recupero psicologico di aver assistito al delitto di Chicca: "Titò (come veniva chiamato Raimondo Caputo) voleva violentarla, ma Chicca non voleva e gli tirava i calci. Allora lui l'ha presa in braccio e l'ha buttata giù. Era presente anche mia madre che poi mi ha detto che dovevo tenere il segreto". 

Pietro Loffredo, il padre di Fortuna, dice: "É una bestia che forse non ha neanche capito quello che ha fatto: in un altro Paese lo condannavano a morte".

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto un'inchiesta "rapida, ampia e severa" per fare luce su un caso che ha sconvolto l'Italia intera. Due inquiline del "palazzo degli orrori", dove viveva la piccola Fortuna, sono indagate dalla Procura di Napoli Nord per l'ipotesi di reato di false dichiarazioni rese all'autorità giudiziaria. Fra le persone indagate - apprende l'Ansa da fonti vicine all'inchiesta - vi è la donna che gli investigatori ritengono abbia raccolto la scarpa persa da Fortuna al momento della morte.

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