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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Reddito di cittadinanza e pensione d'invalidità "non gli bastano": è nei guai fino al collo

Ha una pensione di invalidità e percepisce il reddito di cittadinanza, un parcheggiatore abusivo è stato fermato nei pressi della stazione Centrale di Napoli ed è stato arrestato: doveva già scontare un anno presso una casa lavoro

Ora è davvero nei guai. Scoperto un nuovo furbetto del reddito di cittadinanza. Ha una pensione di invalidità e percepisce il reddito di cittadinanza: un parcheggiatore abusivo è stato fermato nei pressi della stazione Centrale di Napoli. L'uomo, 55 anni, di Napoli, è stato arrestato dalla Polizia di Stato che ha scoperto che doveva già scontare un anno presso una casa lavoro.

A sorprenderlo sono stati gli agenti del Compartimento di Polizia Ferroviaria per la Campania all'esterno della stazione Centrale, mentre svolgeva l'attività di parcheggiatore abusivo: è stato fermato dai poliziotti di pattuglia.

Reddito di cittadinanza e pensione d'invalidità, ma fa il parcheggiatore abusivo

Portato negli Uffici per gli accertamenti di rito, l'uomo ha cercato di giustificarsi con gli agenti dicendo che svolge abitualmente quella attività per poter sopravvivere. Ma quando i poliziotti gli hanno chiesto di svuotare il borsello che aveva al seguito e di mostrarne il contenuto, hanno trovato il suo libretto di pensione di invalidità e la carta per il reddito di cittadinanza entrambi a lui intestati. A completare il quadro e a dimostrare che l'uomo non naviga proprio in cattive acque, il ritrovamento, tra le carte, di una ricevuta di un lussuoso albergo situato in una nota località turistica balneare del Lazio, dove ha ammesso candidamente di aver trascorso questa estate una notte.

Gli agenti che hanno proceduto alla denuncia dell'uomo e al sequestro dei soldi provento dell'attività illecita, lo hanno inoltre arrestato perché, dai controlli, è risultata a suo carico un'ordinanza di aggravamento della misura cautelare della libertà vigilata, emessa dal Magistrato di Sorveglianza di Napoli.Sottoposto dall'inizio di quest'anno al regime di libertà vigilata presso l'abitazione della sorella, l'uomo ha ignorato del tutto la misura imposta dal giudice, non facendosi mai trovare all'indirizzo comunicato e, anzi, nel corso dell'ultimo anno si è spostato liberamente su tutta la penisola dove ha "collezionato" diverse segnalazioni e denunce.

Tra i numerosi reati commessi, che spaziano dalla tentata estorsione all'oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, spicca la denuncia per atti osceni per aver espletato bisogni fisiologici nella fontana delle Naiadi a Roma. Sono state queste ripetute violazioni alla libertà vigilata che hanno spinto il Magistrato di Sorveglianza a disporre l'aggravamento della misura di sicurezza con l'assegnazione dell'uomo ad una casa di lavoro per un periodo minimo di un anno. Nel tardo pomeriggio di ieri, quindi, il cinquantacinquenne è stato portato nell'istituto Casa di Lavoro di Aversa, in provincia di Caserta.

Reddito di cittadinanza: chi perde il sussidio

Le circostanze in cui il Reddito di cittadinanza può essere perso o ridotto sono chiare e ben spiegate sul sito del provvedimento. E' bene riproporre l'elenco, ancora una volta. Si prevede la decadenza dal reddito di cittadinanza quando uno dei componenti il nucleo familiare:

  • non effettua la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro;
  • non sottoscrive il Patto per il lavoro ovvero il Patto per l’inclusione sociale;
  • non partecipa, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione;
  • non aderisce ai progetti utili alla collettività, nel caso in cui il comune di residenza li abbia istituiti;
  • non accetta almeno una di tre offerte di lavoro congrue oppure, in caso di rinnovo, non accetta la prima offerta di lavoro congrua;
  • non comunica l’eventuale variazione della condizione occupazionale oppure effettua comunicazioni mendaci producendo un beneficio economico del Reddito di cittadinanza maggiore;
  • non presenta una DSU aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare;
  • venga trovato, nel corso delle attività ispettive svolte dalle competenti autorità, intento a svolgere attività di lavoro dipendente, ovvero attività di lavoro autonomo o di impresa, senza averlo comunicato.

Coloro che presentano dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere oppure ometta informazioni dovute è punito con la reclusione da due a sei anni. È prevista, invece, la reclusione da uno a tre anni nei casi in cui si ometta la comunicazione all’ente erogatore delle variazioni di reddito o patrimonio, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio. In entrambi i casi, è prevista la decadenza dal beneficio con efficacia retroattiva e la restituzione di quanto indebitamente percepito.

Non c'è la volontà di "punire" alcuno: è semplice osservanza della legge. Nel caso l’interruzione della fruizione del Reddito di cittadinanza avvenga in ogni caso per ragioni diverse dall’applicazione di sanzioni, il beneficio può essere richiesto nuovamente per una durata complessiva non superiore al periodo residuo non goduto. Nel caso l’interruzione sia motivata dal maggior reddito derivato da una modificata condizione occupazionale e sia decorso almeno un anno nella nuova condizione, l’eventuale successiva richiesta del beneficio equivale a una prima richiesta.

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