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Venerdì, 29 Marzo 2024
Milano

Ladri d'appartamento scatenati in estate: banda sgominata, così aprivano le porte blindate

La polizia ha fermato cinque giovani tra i 29 e i 34 anni. Una volta scelto con attenzione l'appartamento da svaligiare, lo marchiavano con dei segni distintivi

La polizia a Milano ha fermato cinque georgiani, di età compresa tra i 29 e i 34 anni, ritenuti responsabili di cinque furti in appartamento commessi in città tra il 7 luglio e il 7 agosto scorsi. Tre della banda sono stati individuati nel loro "covo" in zona Bicocca mentre un quarto uomo è stato rintracciato nei pressi di Rogoredo: alla vista degli agenti, hanno tentato di buttare dalla finestra la refurtiva, ma inutilmente perché il palazzo era già circondato. Nel loro nascondiglio si addestravano con un kit per aprire le porte blindate.

L'attività investigativa condotta dai poliziotti della seconda sezione della squadra mobile milanese ha preso avvio dal primo tentativo di furto commesso in Bicocca la notte del 7 luglio: l'indagine ha permesso di raccogliere, al momento, gravi indizi in ordine ai cinque furti compiuti in varie zone della città. Quella notte del 7 luglio, in particolare, i quattro ladri sarebbero entrati nell'appartamento della Bicocca mettendo del nastro adesivo sullo spioncino delle porte del primo piano, per impedire la visione dall'interno del pianerottolo. L'arrivo improvviso di un condomino, tuttavia, li aveva fatti fuggire. Le analisi delle immagini del sistema di videosorveglianza dello stabile e delle vie limitrofe e quella del traffico telefonico avevano portato i poliziotti a identificare i georgiani e le auto usate. I pedinamenti, l'analisi delle conversazioni telefoniche e ambientali intercettate hanno evidenziato un protocollo operativo ben organizzato e una professionalità singolare nell'apertura delle porte d'ingresso con l'utilizzo di chiavi alterate o grimaldelli.

I quattro, dopo sopralluoghi mirati, si dividevano compiti e i ruoli: chi apriva le porte e chi fungeva da palo, sulle scale e all'esterno del palazzo. Una volta scelto con attenzione l'appartamento da svaligiare, i ladri lo marchiavano con dei segni distintivi per essere certi che non vi fosse nessuno all'interno. La tecnica, riscontrata dai poliziotti della Squadra Mobile anche in altre indagini condotte su gruppi di cittadini georgiani, era quella di inserire pezzetti di carta o fili di colla trasparenti tra lo stipite e la porta per accertare il passaggio di qualcuno. All'interno del loro appartamenti gli agenti hanno trovato chiavi alterate, grimaldelli, trapani elettrici, smerigliatrici, strumenti da taglio di precisione, e poi monili in oro, orologi e personal computer rubati. I quattro, di cui uno con precedenti penali per reati contro il patrimonio, avevano la disponibilità di veri e propri kit di addestramento: serrature e blocchetti dove esercitarsi all'apertura di porte di qualsiasi tipo. Nel corso delle indagini, è emersa la figura di un cittadino egiziano residente in via Padova, ricettatore della refurtiva sottratta: perquisito, è stato deferito per ricettazione.

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