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Venerdì, 19 Aprile 2024

Tentarono il colpo del secolo ai gioielli del Maharaja: traditi da un dettaglio

Attraverso geolocalizzatori, programmi ricostruzione facciale e identikit, la polizia scientifica ha tracciato movimenti e identificato gli autori del colpo al palazzo ducale di Venezia

La Polizia di Stato svela in un video i dettagli di un'indagine complessa: quella del furto dei gioielli dalla collezione "Tesori dei Moghul e dei Maharaja", a Palazzo Ducale lo scorso gennaio, individuati e arrestati a novembre in Croazia.

I ladri erano riusciti a violare le misure di sicurezza di uno dei luoghi simbolo di Venezia, fuggendo dall'esposizione di Palazzo Ducale con due orecchini e una spilla appartenenti alla collezione privata di Hamad bin Abdullah Al Thani, membro della famiglia reale del Qatar. Pezzi antichi il cui valore era stato stimato attorno ai 2 milioni di euro

Oltre alla tecnologia quotidiana non vi è la fantascienza ma la scienza, applicata da professionisti, anzi dagli specialisti informatici della Polizia di Stato, che per mesi hanno coadiuvato gli investigatori della Squadra Mobile di Venezia coordinati dal Servizio Centrale Operativo.

Geolocalizzatori, telecamere, programmi di ricostruzione facciale, tavoli touch screen, sono solo una parte degli strumenti che, uniti al classico genio italiano, hanno permesso di ricostruire prima i percorsi fatti dalla banda di ladri, poi i loro volti, le loro altezze, fino a risalire alle loro esatte identità. Uno studio made in Italy, sapientemente diretto dalla Procura della Repubblica di Venezia.

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