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Giovedì, 28 Marzo 2024
Città Genova

A Genova prima manifestazione dopo il crollo del Ponte Morandi: "La pazienza è finita"

In piazza l'8 ottobre la comunità della Val Polcevera per chiedere provvedimenti contro una situazione ormai considerata insostenibile

Lunedì 8 ottobre i residenti della Val Polcevera scenderanno in piazza per chiedere provvedimenti concreti per salvere la zona dall'isolamento dopo il crollo del Ponte Morandi e per gestire una situazione che con il passare delle settimane si fa sempre più difficile. 

Come racconta Andrea Barsanti su GenovaToday, si tratta di una protesta annunciata. I residenti avevano già anticipato l'intenzione di manifestare nel pieno della polemica sull'approvazione del contestato decreto Genova

La Val Polcevera che manifesta

L'appuntamento è quindi per l'8 ottobre alle 9, per un corteo che da piazza Caricamento si snoderà fino al palazzo della Regione e della Prefettura per avere risposte. Al centro della protesta ci sono ovviamente i provvedimenti adottati in seguito al crollo di ponte Morandi, la difficile situazione dei residenti della Valpolcevera e anche di quelli di Certosa. Che non protestano soltanto per il traffico, ma anche per la rapida desertificazione e il calo degli affari legato alla zona rossa e alla chiusura di strade considerate vitali per la viabilità e per il commercio.

“Oltre il ponte c’è la Val Polcevera che manifesta”, è lo slogan della manifestazione, i cui organizzatori chiedono in primis "l’apertura di strade di sponda per la sopravvivenza di residenti e commercianti, la difesa dei posti di lavoro contro un decreto che non considera le piccole e grandi imprese della vallata, e la tutela del diritto alla salute potenziando i servizi sanitari".

oltre il ponte manifestazione genova-2

"Una comunità intrappolata, anch’essa sequestrata, perennemente in coda e nel traffico per raggiungere scuole, luoghi di lavoro e ospedali - si legge sulla pagina Facebook Oltre il Ponte C'è, creata proprio per dare voce ai residenti della Valpolcevera - 70mila abitanti costretti a vivere un presente da incubo e un futuro di incertezza e povertà con quartieri che rischiano di perdere il loro tessuto commerciale e la loro identità. Abbiamo aspettato troppo, la pazienza è finita". 

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