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Giovedì, 18 Aprile 2024
Città Brescia

Giallo di Marcheno, la svolta clamorosa: "Ghirardini non si è suicidato, c'è la prova"

Lo sostiene il portavoce delle sorelle dell'operaio della fonderia Bozzoli, trovato morto lo scorso 18 ottobre a Case di Viso

"Giuseppe non si è ammazzato e abbiamo la prova": è la svolta clamorosa, e ad annunciarla è il portavoce delle sorelle dell'operaio della fonderia Bozzoli, trovato morto lo scorso 18 ottobre a Case di Viso. Roberto Stefana ha rivelato al Giornale di Brescia che tale prova deriverebbe dalla rilettura da parte dei consulenti della famiglia Ghirardini degli esami effettuati dai Ris di Parma sul cadavere dell'uomo.

Non è stato ancora reso noto quale sia tale prova, ma tutti gli elementi sono confluiti nella relazione che gli avvocati delle sorelle di Ghirardini consegneranno nei prossimi giorni agli inquirenti.  Un annuncio shock che arriva in momento cruciale delle indagini e potrebbe rappresentare la tanto attesa svolta per risolvere il mistero della fonderia. Nelle prossime settimane la procura di Brescia dovrà infatti decidere se archiviare il doppio caso Ghirardini-Bozzoli o chiedere una proroga delle indagini.

In questo momento sono due i fascicoli aperti e ben distinti: per Beppe Ghirardini si è finora indagato per istigazione al suicidio. Secondo gli inquirenti l'operaio avrebbe fatto tutto da solo, ingerendo due capsule di cianuro. Nel caso dell'imprenditore Mario Bozzoli, scomparso lo scorso 8 ottobre, si procede per omicidio volontario in concorso e distruzione di cadavere, reati per i quali sono indagati a piede libero i due nipoti dell'imprenditore - Alex e Giacomo Bozzoli - e gli operai Oscar Maggi e Abu. La notizia su BresciaToday

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