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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Giubileo, la Chiesa torna ad attaccare Roma: "Persa una grande occasione"

In un'intervista a Repubblica, monsignor Rino Fisichella, presidente del comitato organizzatore del Giubileo, torna a criticare l'operato della politica capitolina: "I 21 milioni di pellegrini arrivati hanno visto tutti i limiti di una città sporca di basso livello culturale"

ROMA - "Il Giubileo è stato un momento di grazia per la Chiesa che ha, tra l'altro, riportato la Misericordia al centro della vita dei cristiani dopo essere stata tenuta ai margini per troppo tempo. Ma Roma ha perso una grande occasione ed i 21 milioni di pellegrini che sono arrivati alla Porta Santa di San Pietro, pur essendo stati accolti bene, hanno visto quanti sono ancora tanti i limiti operativi della città". Lo ha detto l'arcivescovo Rino Fisichella, presidente comitato organizzatore del Giubileo, in un'intervista a Repubblica il giorno dopo la chiusura dell'Anno Santo. 

"CITTA' SICURA MA SPORCA" - "La Capitale ha dimostrato sul campo di essere una città sicura e di avere presidi sanitari all'altezza (sono stati oltre 50mila gli ammalati accompagnati alle Porte Sante dai 600 volontari dell'Unitalsi, OES), ma i 21 milioni di pellegrini hanno dovuto constatare anche i tanti limiti strutturali ed organizzativi della città", afferma Fisichella, che oggi presenta in vaticano la lettera apostolica del Papa "Misericordia e misera" conclusiva del Giubileo. E quali sono stati questi limiti di cui lei parla? "Limiti strutturali ed organizzativi, ma non vorrei dire di più. Del resto per tutto l'Anno Santo bastava andare intorno al Vaticano, a Borgo, in via dei Corridori per constatarne le precarietà in materia di pulizia e manutenzione. E' mancata, inoltre, una dimensione culturale all'altezza degli eventi giubilari. Non sono state organizzati mostre ed eventi artistici. I pellegrini hanno visto i grandi limiti strutturali di Roma, senza tuttavia perdere di vista la dimensione spirituale del Giubileo che non è mai mancata". 

giubileo

"IL GIUBILEO NON E' EXPO" - "E' sbagliato giudicare il Giubileo della Misericordia col metro dei numeri e come se fosse l'Expo di Milano", afferma Fisichella. "E 21 milioni di pellegrini - che non sono turisti e non sono venuti per andare a ballare in discoteca - non sono pochi, considerando che il Giubileo, per volontà del Papa, è stato celebrato in tutto il mondo, in ogni diocesi, negli ospedali, nelle carceri, per cui molti pellegrini non sono venuti. Un freno è stata anche la paura di attentati, ma per fortuna a Roma tutto è andato bene. Il flop non è stato del Giubileo, ma forse di quelli che pensavano di guadagnarci". 

NESSUN "GRAZIE ROMA" -  "Con il passare delle settimane - ha spiegato mons. Rino Fisichella, in una conferenza stampa di bilancio -  grazie a una fattiva opera di messa in sicurezza della città, i pellegrini hanno potuto vivere con tranquillità ed entusiasmo la loro esperienza giubilare. Un grazie sincero va al Ministro dell'Interno che in quanto responsabile della sicurezza del Paese ha offerto un volto sereno e sicuro di Roma. In questo senso, vi è stata una collaborazione vincente tra l'Italia e la Santa Sede che attraverso la Segreteria Tecnica, presieduta dal Prefetto di Roma, ha potuto garantire un corretto svolgimento di tutte le iniziative giubilari, soprattutto per i grandi eventi che hanno visto un notevole flusso di pellegrini. Le normali difficoltà per una veduta diversa delle problematiche non sono mancate, ma la collaborazione fattiva ha permesso di giungere sempre a una soluzione condivisa per la sicurezza dei cittadini, dei pellegrini e dei turisti. Un sincero ringraziamento va anche alla Regione Lazio per avere approntato un servizio di sanità e pronto soccorso all`altezza dell`evento non solo negli Ospedali ma anche durante ogni evento giubilare". Una lunga lista di ringraziamenti, dunque, ma non al Campidoglio di Virginia Raggi. Ai giornalisti che gli domandano ragione di questo silenzio, in conferenza stampa, Fisichella si limita a rispondere: "Il mio testo parla chiaro".

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